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La Camera approva il provvedimento che rende obbligatori gli screening neonatali

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La proposta di legge M5S è diretta a rendere obbligatoria, con l’inserimento nei livelli essenziali di assistenza, l’effettuazione dello screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie ereditarie. M5S: «Resta un altro, fondamentale, passo da compiere: l’aggiornamento dei LEA, fermi ormai al remoto 2001».

La Camera ha approvato all’unanimità ieri la proposta di legge M5S a prima firma Paola Taverna “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie”. Il provvedimento, diretto a rendere obbligatoria, con l’inserimento nei livelli essenziali di assistenza, l’effettuazione dello screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie ereditarie, torna ora all’esame del Senato. “La proposta di legge renderà obbligatoria, con l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)” sottolinea il M5S, “l’esecuzione dello screening neonatale per la diagnosi precoce di oltre 40 malattie metaboliche ereditarie. L’identificazione precoce è un passaggio importantissimo, perché consente di iniziare immediatamente trattamenti farmacologici e dietetici adeguati, che possono salvare la vita al bambino e migliorare il quadro delle sue condizioni. Inoltre: puntare sulla prevenzione consentirà alle casse Servizio Sanitario Nazionale di risparmiare, offrendo al contempo un servizio migliore. C’è di più: questa legge metterà fine alle assurde differenze che esistono oggi tra le diverse Regioni: in alcune più virtuose lo screening già adesso viene effettuato su circa 40 patologie metaboliche ereditarie, mentre in altre avviene soltanto rispetto alle tre patologie per le quali ad oggi è prevista l’obbligatorietà. Insomma, bisogna sperare di nascere nel posto giusto. In attesa della definitiva approvazione del testo da parte del Senato resta un altro, fondamentale, passo da compiere: l’aggiornamento dei LEA, fermi ormai al remoto 2001. Un aggiornamento costantemente annunciato dal ministro della Salute Lorenzin ma che ancora deve vedere la luce. Facciamo presto: manca solo un piccolo, ultimo, passo e poi finalmente potremo donare a tanti bambini italiani e alle loro famiglie, senza più nessuna distinzione, una speranza di vita finora negata”.

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