
L’appello alla autorità regolatoria: “È urgente consentire senza ulteriore indugio l’accesso alle terapie più efficaci e già disponibili in Francia e USA”.
In Italia sono circa 8.000 le persone che soffrono a causa della Dermatite Atopica grave. “La loro vita” sottolinea l’Associazione Nazionale Dermatite Atopica: è fortemente compromessa dalla malattia che – in assenza di opzioni terapeutiche efficaci – causa loro sofferenze fisiche e psichiche e li spinge ai margini della società. Oggi però è già disponibile sia negli USA, sia in Francia (con un programma di accesso precoce, ATU) per i pazienti una terapia – approvata dall’European Medicines Agency – per la prima volta in grado di restituire una vita a queste persone. Già dall’Aprile scorso la neonata Associazione ANDeA collabora con il mondo clinico per sensibilizzare le istituzioni sui bisogni dei pazienti che essa rappresenta, tanto che le principali società scientifiche di riferimento hanno concordato sull’urgenza di presentare all’autorità regolatoria una richiesta di accesso al farmaco secondo quanto previsto dalla L. 648/96. Purtroppo ad oggi” evidenzia l’Associazione, “nonostante utili e promettenti scambi intercorsi con Aifa, non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Ci duole constatare che la voce di chi soffre a causa di questa patologia altamente invalidante nelle sue forme più severe non sia stata purtroppo ascoltata, malgrado l’impegno sia di ANDeA, sia della comunità scientifica. ANDeA e Federasma & Allergie Onlus chiedono quindi con forza alle autorità regolatorie di intervenire senza indugio per consentire un rapido accesso alle nuove terapie disponibili, quantomeno nei casi più gravi. ANDeA e Federasma & Allergie onlus desiderano ringraziare i senatori Anitori, D’Ambrosio Lettieri e Mandelli per aver partecipato alla Prima Giornata Nazionale della Dermatite Atopica e per aver preso l’impegno pubblico di sensibilizzare il governo e le istituzioni tutte a dare le risposte attese – anche attraverso una mozione dedicata che sarà presentata nei prossimi giorni”.