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Pubblicata la Nota di Aggiornamento al Def 2018

def_2018

“Le principali azioni da intraprendere in tema sanitario  – si legge nel documento – riguardano i seguenti ambiti: il personale; il miglioramento della governance della spesa sanitaria; la promozione dell’innovazione e della ricerca; l’attuazione, il monitoraggio e l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea); investimenti nel patrimonio edilizio sanitario e l’ammodernamento tecnologico delle attrezzature”.

Pubblicata dal Mef la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2018 che è stata presentata alle Camere. “La Nadef – si legge sul sito del Ministero – aggiorna le previsioni economiche e gli obiettivi di finanza pubblica in relazione alle maggiori e più stabili informazioni disponibili sugli andamenti macroeconomici e alle riforme annunciate dal governo. Ai sensi della legge 243 del 2012, il governo ha trasmesso al Parlamento, dopo aver informato la Commissione europea sul nuovo percorso di finanza pubblica, anche la relazione con la quale chiede l’autorizzazione a discostarsi temporaneamente dall’obiettivo programmatico”. “Il prodotto in termini reali dell’economia – si legge nella Relazione al Parlamento – non ha ancora pienamente recuperato il livello pre-crisi: gli ultimi dati relativi al 2017 mostrano un valore inferiore di circa 4 punti percentuali rispetto al 2008. Nello stesso periodo, i divari territoriali fra Nord, Centro e Sud si sono ampliati. La quota di PIL generata nel Nord è aumentata di 1,2 punti percentuali, mentre quella del Sud e delle Isole è diminuita di 0,9 punti percentuali. È anche aumentato il numero di persone che si trovano in condizioni di povertà, deprivate materialmente o appartenenti a famiglie a bassa intensità di lavoro, passato dai 15 milioni circa del 2008 agli oltre 17,4 milioni del 2017. Tale risultato ci allontana di quasi 4,5 milioni dall’obiettivo di Europa 2020, che dovremmo raggiungere nei prossimi due anni”. “Le misure che si intende proporre con il Disegno di Legge di Bilancio per il triennio 2019-2021 prevedono interventi – si legge ancora nella Relazione che spiega le finalità del provvedimento – per sostenere la crescita economica, soprattutto attraverso il rilancio e il potenziamento degli investimenti pubblici e privati. Ulteriori disposizioni saranno finalizzate al miglioramento dell’inclusione sociale e all’incentivazione del ricambio generazionale nei luoghi di lavoro, anche allo scopo di potenziare le competenze necessarie all’innovazione. L’obiettivo di indebitamento netto è fissato al 2,4 per cento del PIL nel 2019, al 2,1 per cento nel 2020 e all’1,8 per cento nel 2021, in coerenza con un obiettivo di saldo strutturale costante al -1,7 per cento del PIL in ciascuno degli anni del triennio 2019-2021. Le risorse derivanti dalla revisione dell’obiettivo di indebitamento netto sono finalizzate a evitare l’entrata in vigore degli aumenti IVA previsti dalla legislazione vigente nel 2019 e a ridurli per il biennio successivo, a finanziare le misure in tema di lavoro, protezione sociale, fisco, pensioni e investimenti, che saranno definite con la prossima legge di bilancio. Il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà aumentare fino a 68,5 miliardi di euro nel 2019, 56,5 miliardi nel 2020 e 45,5 miliardi nel 2021. Il corrispondente saldo netto da finanziare di cassa potrà aumentare fino a 147 miliardi di euro nel 2019, 110,5 miliardi nel 2020 e 96 miliardi nel 2021”.

Gli interventi in Sanità

Relativamente agli interventi previsti in sanità la Nota evidenzia: “le principali azioni da intraprendere in tema sanitario riguardano i seguenti ambiti: i) il personale; ii) il miglioramento della governance della spesa sanitaria; iii) la promozione dell’innovazione e della ricerca; iv) l’attuazione, il monitoraggio e l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea); v) investimenti nel patrimonio edilizio sanitario e l’ammodernamento tecnologico delle attrezzature”.

“Nei prossimi vent’anni, l’Italia si troverà ad affrontare – afferma la Nadef  – una serie di importanti problematiche attinenti al settore sanitario che se non gestite adeguatamente potrebbero avere rilevanti ripercussioni sul sistema. Tra queste si segnalano: a) rispondere alle esigenze di una popolazione e una forza lavoro che invecchiano in un contesto demografico di decrescita ; b) migliorare la garanzia dell’erogazione dei LEA in modo uniforme su tutto il territorio nazionale; c) gestire l’evoluzione della domanda derivante dalla crescente prevalenza di condizioni complesse a lungo termine quali la coesistenza di più patologie; d) realizzare una migliore integrazione tra i sistemi sanitari, di assistenza sociale e di sostegno; e) aumentare l’attenzione del sistema sanitario verso la promozione e la prevenzione della salute; f) prepararsi ai cambiamenti derivanti dal progresso scientifico e dalla innovazione tecnologica”.

“Le politiche per il personale  – sottolinea il documento – saranno orientate alla corretta individuazione dei relativi fabbisogni, con l’obiettivo imprescindibile di aggiornare i parametri di riferimenti previsti dalla legislazione vigente. In questo contesto saranno completati i processi di assunzione e stabilizzazione del personale oltre che l’aumento delle borse di studio a favore della formazione dei giovani medici nell’ambito della medicina generale e delle specializzazioni. È inoltre intenzione del Governo proporre una modifica della normativa in materia di dirigenza sanitaria. Rispetto alla governance della spesa sanitaria, è stato istituito il Tavolo tecnico di lavoro sui farmaci e i dispositivi medici con, in via prioritaria, il compito di individuare adeguate soluzioni dei contenziosi, in essere in relazione ai provvedimenti legislativi ed amministrativi relativi alle procedure di payback farmaceutico. Il Tavolo lavorerà anche per l’individuazione di una nuova modalità di calcolo degli scostamenti dai vincoli della spesa farmaceutica per acquisti diretti e del tetto della spesa farmaceutica convenzionata per gli anni 2017 e 2018. E’ previsto inoltre nel 2019 l’adeguamento dei criteri per la contrattazione del prezzo dei farmaci al fine di renderli aderenti agli attuali livelli di innovazione del mercato. Infine, nell’ambito del Comitato Guida del Tavolo dei Soggetti Aggregatori, saranno definite specifiche direttive per l’acquisizione delle categorie merceologiche (sanitarie), in modo da rendere maggiormente trasparenti e condivise le migliori esperienze. In tema di digitalizzazione si segnala l’Intesa in Conferenza Stato-Regioni concernente l’istituzione dell’Anagrafe Nazionale dei Vaccini nonché i provvedimenti attuativi volti all’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico in tutte le Regioni. A questi si aggiungono i provvedimenti finalizzati alla realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del SSN che consentiranno di tracciare il percorso seguito dal paziente attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali del territorio nazionale. Si estenderà anche al settore veterinario il sistema informativo per la tracciabilità dei medicinali ad uso umano. Al fine di garantire l’erogazione dei Livelli di Assistenza e consentirne la continuità nell’erogazione nell’ambito delle attività ospedaliere a rischio interruzione (in particolare a quelle inerenti l’emergenza ospedaliera e territoriale nonché della Medicina Generale), il Ministero della Salute sta predisponendo un intervento normativo in materia di fabbisogni delle risorse umane del SSN e di accesso della professione medica al SSN la cui approvazione è prevista entro l’anno 2018. Come noto la qualità del sistema di cura prevede, inoltre, la piena attuazione del decreto 2 aprile 2015 n. 70, che definisce gli standard qualitativi, strutturali, quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, oltre che l’aderenza degli enti del servizio sanitario nazionale, al Programma Nazionale Esiti (PNE), con l’obiettivo di rendere omogenei su tutto il territorio nazionale la qualità, i volumi e gli esiti delle cure, coniugando l’efficienza economica con l’accessibilità dei servizi. Nella gestione dei LEA rientra anche il Piano Nazionale delle Cronicità, destinato ad assicurare ai quasi 24 milioni di persone che hanno una o più malattie croniche servizi adeguati ed omogenei in tutto il territorio nazionale. Il Governo intende varare un regolamento per individuare gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza territoriale, mentre è prevista entro dicembre 2018 l’adozione del Nuovo piano nazionale di governo delle liste d’attesa (P.N.G.L.A) in sostituzione del precedente, risalente ad oltre sei anni fa. Infine, ferma restando la garanzia degli equilibri economico-finanziari del SSN, sarà valutata una revisione della disciplina della partecipazione alla spesa sanitaria e delle esenzioni. Una recente ricognizione effettuata dal Ministero della Salute ha rilevato un rilevante fabbisogno di interventi infrastrutturali in materia di edilizia sanitaria. Questi riguardano sia l’adeguamento antisismico (solo per le zone I e II) sia l’osservanza delle norme antincendio. Inoltre risulta necessario un adeguato ammodernamento tecnologico delle attrezzature a disposizione dei servizi sanitari regionali. Presso il Ministero della Salute, entro marzo 2019, si prevede l’insediamento di una ‘cabina di regia’ con il compito di selezionare le priorità del Paese, a partire dalle zone a maggiore rischio sismico, per implementare un piano pluriennale degli investimenti da realizzarsi nei prossimi anni. Anche per questi motivi è prevista la collaborazione e compartecipazione agli investimenti di altri soggetti istituzionali pubblici.

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