
La quota di giocatori problematici è in aumento nella popolazione generale italiana, passando dall’1 al 2,4% negli ultimi dieci anni, mentre sembra stabilizzarsi attorno al 7%, dopo il picco (10%) registrato nel 2008.
È in fase di avvio “Gaps” – Gambling Adult Population Survey, lo studio condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc), finanziato dalla Regione Marche nell’ambito del piano per la prevenzione e la cura delle problematiche legate al gioco d’azzardo. “Lo studio sarà attivo – afferma il Cnr – tra ottobre e dicembre 2018 su 25 comuni marchigiani, per un totale di 10.000 residenti. I selezionati casualmente, tra i 15 e i 74 anni, riceveranno un questionario anonimo, con domande riguardanti opinioni, conoscenze e comportamenti nei confronti del gioco. Verranno raccolte informazioni utili per fornire alla Regione Marche elementi conoscitivi e scientifici, necessari a orientare politiche sociali mirate alla prevenzione dei rischi del gioco d’azzardo”. “Questo studio -precisa la Regione Marche – è una delle azioni previste nel Piano Regionale di prevenzione e contrasto del Gioco d’Azzardo patologico 2017-2018, finanziato dalla Regione e dal Ministero della Salute per oltre 2.6 milioni di euro. Il Piano, in fase di attuazione, è articolato in cinque Programmi territoriali provinciali attuati con oltre 70 progetti dall’Asur, dagli enti privati accreditati e dagli Ambiti Territoriali Sociali. Il Piano è finalizzato alla informazione dei cittadini, alla prevenzione dei rischi da gioco, alla cura delle persone che hanno sviluppato dipendenza da gioco, alla formazione degli operatori e prevede azioni di coordinamento e di monitoraggio del suo stato di attuazione”. «Il dato sugli studenti con comportamento di gioco problematico della Regione Marche non si discosta dal dato nazionale» dice Sabrina Molinaro, ricercatrice Cnr-Ifc e responsabile degli studi ESPAD®Italia e IPSAD® che dal 10 anni monitora la diffusione del Gioco d’azzardo in Italia. «E il quadro del fenomeno in Italia è preoccupante: nel 2017 hanno giocato d’azzardo circa 17 milioni di italiani tra i 15 e i 64 anni, ovvero il 43% della popolazione stando alle stime derivate dall’ultimo studio campionario IPSAD® condotto dal Cnr-Ifc nel 2017. Il dato fa registrare un aumento di 15 punti percentuali se confrontato alle stime dell’anno precedente. Tra gli studenti dai 15 ai 19 anni, si osserva una progressiva riduzione delle prevalenze di gioco, che passano dal 47% nel triennio 2009-2011 al 37% nell’ultima rilevazione ESPAD®Italia relativa al 2017. Dopo una crescita pressoché costante nell’ultimo decennio, anche il gioco d’azzardo online fa registrare un lieve calo tra i giovani, ma se si guarda nello specifico agli strumenti utilizzati per giocare, la diminuzione riguarda tutti i device a eccezione dello Smartphone, a indicare una modifica nelle possibilità di accesso al gioco potenzialmente anche i minorenn0». “Tutto ciò suggerisce – afferma la Regione Marche – che il gioco d’azzardo rappresenta un fenomeno dinamico, che evolve in maniera differenziale tra le diverse fasce di età e le condizioni prese in esame. Interessante il dato relativo alla problematicità del comportamento di gioco: la quota di giocatori problematici è in aumento nella popolazione generale italiana, passando dall’1 al 2,4% negli ultimi dieci anni, mentre sembra stabilizzarsi attorno al 7%, dopo il picco (10%) registrato nel 2008”.