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Una stagione nuova per le professioni sanitarie

camice medico

di Mauro Montesi*

Nella Auletta dei gruppi parlamentari alla Camera si è tenuto, martedì 26 febbraio, un bellissimo incontro per celebrare “i primi vent’anni della legge n. 42/1999”; un bel compleanno, ma non basta. Abbiamo vissuto il tragitto dalla legge 42/99 alla legge 3/18: un percorso di riforme che ci hanno condotto, finalmente, alla istituzionalizzazione degli Albi e degli Ordini. Ho rivissuto i decenni di “lobbismo positivo”, come ama dire Mariapia Garavaglia, attraverso il quale abbiamo ottenuto dal governo e dal parlamento il riconoscimento di una fondamentale professione sanitaria, la podologia. Ero in buona compagnia, insieme ai responsabili di professioni apprezzate nel rapporto coi pazienti, ma sempre “abusive” perché non riconosciute dall’ordinamento legislativo e ordinistico. Il convegno dello scorso 26 febbraio ci ha riportato nello storico e faticoso percorso per ottenere man mano riconoscimenti visibili, legali, l’autonomia per le diverse attività professionali sanitarie non mediche che si evolvono accompagnando i crescenti bisogni dei cittadini. Col tempo i medici hanno riconosciuto che le nostre attività migliorano anche gli esiti dei loro atti medici, insostituibili per la tutela della salute. Tuttavia alla celebrazione mancavano due ricordi specifici. All’ottimo traguardo della legge del 1999 e al finalmente raggiunto traguardo della istituzione degli Albi e degli Ordini. Forse  saremmo ancora lontani dalle mete che abbiamo festeggiato senza i profili voluti e scritti dal Ministro Mariapia Garavaglia nel 1993. Tutti i passaggi legislativi, nonostante i profili e la formazione universitaria, sono stati difficili e controversi. E inoltre, oggi registriamo una certa armonia  tra le diverse Associazioni ma non possiamo dimenticare che senza la tenacia e il coraggio della sen. Emilia De Biasi la legge Lorenzin difficilmente sarebbe stata approvata prima che si concludesse la legislatura. Penso che abbiamo un debito di riconoscenza nei suoi confronti, perché a dispetto delle violente minacce e offese, ha creduto che il riconoscimento delle nuove professioni e l’istituzione degli Albi e degli Ordini fosse doveroso per la qualità dei servizi del Ssn. Alle mete meritatamente ottenute dagli operatori sanitari corrisponde un miglioramento delle prestazioni a vantaggio dei cittadini.

*Associazione Italiana Podologi

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