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Roi: Perché chiediamo la regolamentazione del settore

osteopata

Sciomachen (Presidente Registro degli Osteopati d’Italia): «Sempre più italiani si rivolgono all’osteopatia per la propria salute. È necessaria una regolamentazione per tutelare il cittadino a partire dal riconoscimento dell’osteopata come professione sanitaria indipendente, con un percorso accademico appropriato».

«A oggi gli osteopati in Italia operano all’interno di una mancanza legislativa, senza un riconoscimento giuridico, in assenza di una regolamentazione che ne certifichi il percorso accademico e le competenze acquisite negli anni. Il Registro degli Osteopati d’Italia (Roi) è impegnato sia per garantire un miglioramento dei livelli formativi e qualitativi dei professionisti sia per stimolare il dibattito legislativo al fine di creare una regolamentazione professionale sanitaria degli osteopati». È quanto ha dichiarato Paola Sciomachen, presidente del Registro degli Osteopati d’Italia (Roi) alla conferenza stampa “Il riconoscimento della professionale sanitaria dell’osteopata: un disegno di legge a tutela del paziente” svoltasi oggi alla Camera. Sciomachen ha espresso il punto di vista dell’Associazione più rappresentativa del settore sulla necessità di una regolamentazione della professione a tutela dei cittadini che sempre più si rivolgono all’osteopatia per la propria salute (7-8% secondo i dati Istat ed Eurispes 2012). Il tema del riconoscimento è attualmente all’interno dell’agenda politica: al Senato, in Commissione Sanità, è in discussione il Disegno di legge a firma del Ministro Lorenzin, al quale sono stati presentati emendamenti per prevedere il riconoscimento e la definizione della professione sanitaria di osteopata; alla Camera, nella Commissione Affari sociali, è stata presentata una proposta di legge sullo stesso tema. «Il riconoscimento dell’osteopata quale professione sanitaria rappresenta una novità per la legislazione italiana, a differenza di quanto accade in Paesi quali Stati Uniti, Regno Unito e Francia, dove l’osteopatia è già regolamentata – ha spiegato – In questi Paesi l’osteopatia è praticata, in maniera esclusiva, da professionisti che seguono un percorso di studi indipendente dalle altre professioni sanitarie e mai inteso come una specializzazione di una di queste. All’interno di questo scenario, il ROI sostiene la necessità di una regolamentazione urgente del settore a tutela della salute dei cittadini che sempre più si rivolgono all’osteopatia per il mantenimento dello stato di salute». A partire da tre punti fondamentali: Il riconoscimento dell’osteopata come professione sanitaria indipendente; La Laurea Magistrale quale percorso accademico più appropriato per formare gli osteopati di domani: Un percorso chiaro che porti al riconoscimento dei titoli pregressi da parte degli osteopati già praticanti o che hanno già intrapreso il loro percorso di studi.

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