
Su 50 paesi europei solo il Portogallo, Olanda e Turchia riconoscono l’obesità come una malattia. I pazienti, rappresentanti dell’European Association for the Study of Obesity, riuniti a Milano per discutere di obesità e individuare strategie comuni affinché venga riconosciuta come malattia in tutta Europa.
Sono 20 i rappresentanti dell’European Association for the Study of Obesity (EASO) che si sono riuniti per la prima volta a Milano dal 24 al 26 novembre in occasione dell’EASO Patient Council per discutere di strategie comuni per combattere l’obesità. “L’obiettivo” spiega Easo “è contribuire a una migliore comprensione delle esigenze dei pazienti obesi e far sì che l’obesità venga riconosciuta in tutta Europa come malattia sottolineando la centralità della voce del paziente nell’affrontare e combattere lo stigma sociale associato all’obesità, che porta con sé casi di discriminazione, problemi relazionali, difficoltà nel trovare un impiego. L’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di 1,9 miliardi di persone in sovrappeso, di cui 600 milioni obesi. Di questi, 6 milioni sono in Italia. Eppure, su 50 paesi europei solo tre – Portogallo, Olanda e Turchia , riconoscono l’obesità come malattia. Per gli altri, Italia compresa, la strada è ancora lunga: persone obese e in sovrappeso sono spesso vittime di discriminazione e incontrano difficoltà nell’accesso alle cure”. L’EASO Patient Council ha riunito a Milano 20 pazienti obesi o ex obesi, rappresentanti di EASO provenienti da quattordici paesi europei: Austria, Danimarca, Italia, Irlanda, Malta, Regno Unito, Svezia, Repubblica Ceca, Polonia, Belgio, Francia, Portogallo, Ungheria e Islanda. «Come rappresentanti dei bisogni dei pazienti obesi – sottolinea Marina Biglia, rappresentante italiana di EASO e presidente dell’associazione Amici Obesi Onlus – ci impegniamo per garantire le migliori condizioni per affrontare l’obesità: il nostro impegno in Italia prosegue l’appello fatto alle istituzioni con la presentazione del position paper ‘L’obesità è una malattia. Curabile’ firmato dalle associazioni e società scientifiche italiane e prosegue con tavoli di lavoro sia a livello nazionale sia locale». “L’obesità” ricorda Amci Obesi Onlus “è una malattia multifattoriale che porta con sé numerose altre patologie, ecco perché è importante riconoscerla e combatterla. Questo dato è stato confermato da una ricerca sulla percezione dei problemi di salute, sociali ed economici legati all’obesità che ha evidenziato come il problema più grave legato all’obesità e che induce le persone obese a ricorrere alle cure è la propria salute: il 61,2% delle persone intervistate parla dicomorbidità, ovvero diabete, malattie metaboliche, colesterolo, rischio cardiovascolare. A queste si aggiungono altri problemi di salute, quelli psicologici – in primo luogo ladepressione – che in alcuni casi potrebbe essere causata da quello che gli intervistati hanno indicato come il secondo problema legato all’obesità, i problemi relazionali e affettivi, dichiarati dal 21,1%. Infine i casi di discriminazione per il 12,9% dei casi”.
Il sondaggio di Amici Obesi Onlus
L’Associazione Obesi Onlus – la più grande associazione di pazienti in Italia – ha proposto a 1.110 persone obese ed ex obese, di età e provenienza diverse, un sondaggio sulla percezione dei problemi di salute, sociali ed economici legati all’obesità. Oltre 2/3 dei rispondenti al sondaggio hanno un’età compresa tra i 36 e i 55 anni e per il 93% si tratta di donne (1.033 rispondenti) contro il 7% (77 rispondenti) di sesso maschile. Rispetto alla posizione lavorativa, la maggior parte sono impiegati (30,54%), con un 18,5% di disoccupati. Questo forse ha anche a che vedere con uno dei problemi legati all’obesità: la difficoltà a trovare lavoro, problema denunciato dal 4,8% dei rispondenti.
L’avanguardia in Portogallo
Carlos Oliveira, rappresentante portoghese dell’EASO Patient Council, ha portato l’esperienza del Portogallo. Nel 2002, quando l’obesità in Portogallo era ritenuta un semplice problema estetico, è nata Adexo (Associação de Doentes Obesos e Ex-obesos de Portugal), un’associazione che ha riunito 60 pazienti con obesità in cura presso l’ Ospedale di S. António nella città di Porto. Oggi l’associazione conta oltre 3600 membri. Sin dalla sua formazione, Adexo si è occupata del lancio di diverse campagne di sensibilizzazione: ‘L’obesità è un problema di salute pubblica’, ‘L’obesità è una malattia’, ‘L’obesità uccide’, ‘Se aumenta la circonferenza della vita, parlare con il medico’ – che hanno portato nel 2004 il Ministro della Salute portoghese a riconoscere l’obesità come malattia cronica.