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Al nuovo ministro Speranza, gli auguri dal mondo della Sanità

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Sen. Mariapia Garavaglia: Saluto compiaciuta e grata il Ministro Speranza che ha accettato il delicato e prezioso Ministero della Salute

La Presidente Istituto Superiore di Studi Sanitari “Giuseppe Cannarella”: «La mia fiducia nel Ministro Speranza deriva anche dalla sua storia di impegno civile».

Saluto compiaciuta e grata il Ministro Speranza che ha accettato il delicato e prezioso Ministero della Salute, perché si prende cura davvero di 60milioni di italiani. La mia fiducia nel Ministro Speranza deriva anche dalla sua storia di impegno civile. Sono certa che si occuperà in particolare delle persone più fragili, quelle che più di altre hanno bisogno che il Ssn sia equo e universalistico. Per fare questo occorre tra l’altro un forte impegno per la ricerca scientifica in campo biologico e clinico e sui servizi».

Sifo: La Sanità e la Salute dei cittadini siano sempre al centro delle riflessioni

“La Sifo esprime preoccupazione per una diminuzione dell’attenzione dell’azione politica e dell’azione di governo verso la sanità pubblica”.

“Buon lavoro al Ministro Speranza ed all’intero Governo Conte”: è l’augurio che la Sifo (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie) rivolge a Roberto Speranza ed a tutti i componenti del Governo presentato dal Presidente del Consiglio incaricato. “Il compito del neo-ministro – che raccoglie il “testimone” da Giulia Grillo, che ha condotto la sanità italiana in un periodo breve e sicuramente complesso – sarà da subito – afferma la Sifo – impegnativo e pieno di asperità, per riportare equilibrio in un settore che numerose problematiche – anche di origine regionale – hanno reso turbolento”. La Sifo in particolare sottolinea il punto 22 del programma indicativo di Governo che esplicita l’impegno a “difendere la sanità pubblica e universale, valorizzando il merito”: “questi temi e questi valori – afferma la Società – sono al centro dell’azione continua della Società di Farmacia Ospedaliera, che da anni esprime preoccupazione per una diminuzione dell’attenzione dell’azione politica e dell’azione di governo verso la sanità pubblica”. Da questo principale punto di vista la Sifo ribadisce la sua disponibilità ad un dialogo immediato e costruttivo con Roberto Speranza, da tutti conosciuto come politico che pone la sua azione a servizio della centralità del servizio pubblico. Ma nella certezza che ogni azione di governo è oggi frutto di un’azione coordinata e consapevole tra tutti i dicasteri, la Sifo rivolge il suo augurio di un buon lavoro anche al presidente Conte e a tutto il Governo, affinché la Sanità e la Salute dei cittadini siano sempre al centro delle riflessioni, delle scelte, delle programmazioni e degli investimenti, realizzando un sistema che sappia rispondere alle persone, ai pazienti, alle famiglie senza creare disuguaglianze sociali”.

Farmindustria: La salute non può aspettare

”È importante che la governance farmaceutica sia adeguata con norme e procedure che tengano il passo dell’innovazione”.

“Le imprese del farmaco – afferma Farmindustria – augurano buon lavoro al nuovo Governo. E in particolare al neo Ministro della Salute, Roberto Speranza, chiamato a questo incarico in un momento di profonda e velocissima trasformazione delle Scienze della vita, con radicali innovazioni nelle cure e con un approccio sempre più personalizzato alle terapie. Una rivoluzione che richiede il contributo di tutti, perché i progressi della Ricerca farmaceutica siano rapidamente a disposizione dei pazienti. Per questo è importante che la governance farmaceutica sia adeguata con norme e procedure che tengano il passo dell’innovazione. L’industria farmaceutica in Italia, leader nella produzione in Ue insieme alla Germania, vuole continuare a contribuire all’occupazione qualificata, agli investimenti nel Paese e alla crescita economica e sociale. La salute non può aspettare. Ecco perché è davvero auspicabile proseguire il lavoro insieme, nell’interesse dei pazienti, rafforzando il dialogo già iniziato con l’ex Ministro Giulia Grillo, che ringraziamo per l’attività svolta.

Confindustria Dm: La salute torni al centro dell’agenda di Governo

Il Presidente Boggetti: «Il comparto dei dispositivi medici è spina dorsale del sistema sanitario nazionale e siamo  convinti che Confindustria Dispositivi Medici continui a rappresentare un interlocutore equilibrato e preparato per lavorare per un Servizio sanitario sostenibile».

«Sono molte le sfide lasciate aperte che attendono il neo Ministro della Salute, Roberto Speranza, e Confindustria Dispositivi Medici si augura di poter avviare un sano e proficuo rapporto di collaborazione nell’interesse della salute di tutti i cittadini e dello sviluppo di un Servizio sanitario nazionale efficiente e moderno. Sono molti i temi sul tavolo dalla governance dei dispositivi medici al finanziamento dell’Health Technology Assessment (Hta) per garantire che l’innovazione tecnologica sia resa disponibile a tutti, da nord a sud. Oggi che la medicina sta compiendo una rivoluzione senza precedenti è sempre più importante che venga riconosciuto il valore delle tecnologie mediche, delineando e rafforzando il loro sistema di valutazione, che garantisca la conoscenza e la pianificazione delle innovazioni in arrivo sul mercato. Ci auguriamo, inoltre, di trovare col Ministro soluzioni percorribili che consentano di superare il payback e di governare la spesa delle regioni attraverso soluzioni efficaci che non danneggino il mercato del settore; settore che è la soluzione al problema e non il problema stesso e conta oltre 4mila imprese e circa 76.000 addetti. Il comparto dei dispositivi medici è spina dorsale del sistema sanitario nazionale e siamo  convinti che Confindustria Dispositivi Medici continui a rappresentare un interlocutore equilibrato e preparato per lavorare per un Servizio sanitario sostenibile, che investe sull’innovazione e sulla trasparenza». Questo il commento del Presidente di Confindustria Dispositivi Medici, Massimiliano Boggetti, a seguito del giuramento del Governo Conte bis. «Al neo Ministro – ha concluso Boggetti  – vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro perché la salute torni ad essere al centro dell’agenda politica del nuovo Governo».

Livio Blasi (Cipomo): Piena collaborazione e sinergia con il Ministero della Salute

«Il miglioramento dello stato di salute delle oncologie italiane, infatti, rimane un punto necessario da affrontare per chi ha a cuore il benessere del paziente».

Il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) augura a Roberto Speranza, “un proficuo lavoro nel suo nuovo e prestigioso incarico di Ministro della Salute. Il suo compito non sarà sicuramente semplice ma l’auspicio è che il benessere dei pazienti (e in particolar modo quello dei malati oncologici) occupi un posto di rilevanza tra i numerosi interessi del nuovo Ministero. Per questo motivo, Cipomo offre la sua più ampia e completa disponibilità a supportare il nuovo Ministro al fine di mettere in campo strategie collaborative per il bene dei malati oncologici. «Il nostro auspicio è quello di raggiungere una piena intesa con il neo Ministro della Salute – afferma Livio Blasi, Presidente Cipomo – Collaborando insieme, siamo certi che riusciremo a perfezionare i percorsi orientati a implementare le realtà oncologiche che operano sul territorio nazionale. Il miglioramento dello stato di salute delle oncologie italiane, infatti, rimane un punto necessario da affrontare per chi ha a cuore il benessere del paziente. È risaputo che l’incremento della qualità del lavoro dei reparti migliora l’aspettativa di vita dei pazienti, garantendogli migliori terapie e prestazioni senza dover trascurare l’importante aspetto comunicativo e psicosociale che contraddistingue il delicato rapporto medico-paziente. Sicuri di condividere questo desiderio con il nuovo Ministro, siamo pronti a una piena e duratura collaborazione».

Scotti (Fimmg): Ci sia impegno per la riforma dell’offerta della medicina generale

«Serve che questo Governo valuti l’inserimento nella Legge di Bilancio di provvedimenti di investimento specifico sulla medicina generale».

«Auguro a nome di tutta la Fimmg buon lavoro al nuovo Governo Conte e, in particolare, al ministro della Salute Roberto Speranza, al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e al Ministro per il Lavoro Nunzia Catalfo». È quanto dichiara il segretario della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, Silvestro Scotti. «La Fimmg non farà mancare a questo governo la propria collaborazione e il proprio contributo, anche critico, se necessario, ma sempre in continuità con il lavoro e le conseguenti proposte di soluzione fin qui svolte nel rapporto con i Ministeri e poste sui tavoli delle parti politiche ma anche di quelle dei funzionari dei ministeri, ritenendole perciò immediatamente fruibili per una ripartenza della discussione. Ci uniamo al coro di tutti gli attori della sanità – prosegue Scotti – condividendo e sostenendo la necessità di un rilancio di un Servizio Sanitario pubblico, ma non è nostra consuetudine definire un semplicistico augurio di buon lavoro senza scendere immediatamente nei temi. Siamo in un momento in cui vanno operate delle scelte immediate su provvedimenti da considerare utili a risolvere vere e proprie emergenze nazionali partendo dal completamento del lavoro che si stava svolgendo su temi non più rimandabili – sottolinea Scotti -. Parliamo delle norme di tutela alle aggressioni ai nostri medici e a tutto il personale della sanità e la riforma della formazione post laurea in medicina come soluzione alla ormai insostenibile carenza di medici, in particolare di famiglia e delle aree di emergenza urgenza. A tal proposito urge ricordare che per il 2019 non sono ancora stati pubblicati i bandi per il Corso di formazione in Medicina Generale e, se senza soldi non si cantano messe, senza medici formati per la medicina generale non si suonerà più la musica di un Servizio Sanitario Nazionale: lo diciamo forti delle testimonianza che nelle piazze ci stanno dando cittadini anziani costretti a chilometri di percorrenza per raggiungere lo studio del nuovo medico dopo il pensionamento del proprio. Serve inoltre – ed è uno dei temi del nostro Tour di questi giorni #adessobasta che continueremo a svolgere fino alla discussione della prossima legge di bilancio – che questo Governo valuti l’inserimento in tale legge di provvedimenti di investimento specifico sulla medicina generale che prevedano impegni nei capitoli di spesa su occupazione e innovazione tecnologica per un forte sostegno a favorire l’assunzione di personale e l’acquisizione di strumentazione tecnologica (diagnostica, telemedicina, ICT) da parte dei medici di famiglia, investimenti che siano esterni al FSN.  Sottolineiamo come il medico di famiglia, presente anche in tutte le località le più disperse, rischia di non essere più in grado di svolgere una moderna funzione di cure primarie che si sviluppi  a partire da quella sempre più solida di orientamento e di ascolto della popolazione che gli si  rivolge per libera scelta e con fiducia: dobbiamo essere messi in grado di svolgere al meglio la nostra attività come  punto di riferimento di un Servizio sanitario di prossimità ad accesso diretto e gratuito». Il segretario nazionale della Fimmg aggiunge inoltre: «Continueremo a riaffermare il nostro ruolo di medici della persona, ma i cambiamenti demografici ed epidemiologici ormai impongono di focalizzare l’interesse dei decisori su quella che è la nostra struttura di riferimento, lo studio medico in cui operiamo, il nostro studio, di cui siamo gestori configurandoci come impresa ‘privata’ a forte connotazione sociale e il finanziamento derivante dall’Accordo Collettivo Nazionale, il nostro contratto di lavoro non è più sufficiente per coprire gli aumenti degli impegni professionali e la giusta necessità di investimento su noi stessi per adeguarci alle sfide compresa quella della intelligenza artificiale. L’ACN (il nostro contratto di lavoro) che proprio oggi si discute in un incontro in SISAC (La struttura che rappresenta la parte pubblica e le Regioni al tavolo negoziale) dovrà dare un primo segnale positivo nella direzione di un recupero fiduciario da parte delle Regioni nei confronti della nostra categoria. Apparirebbe strano e non comprensibile – conclude Scotti – e sinceramente ci aspettiamo le stesse aperture dall’attuale governo e dai rispettivi Ministeri, che non ci fosse la stessa attenzione a quello che rimane il soggetto della sanità più gradito dai cittadini italiani come le piazze in questi giorni ci stanno dimostrando».

Amd: Pronti a collaborare per migliorare la presa in carico delle persone con diabete e garantire un’assistenza più equa in tutto il Paese

Il presidente Mannino: «Il diabete colpisce 4 milioni di italiani e rappresenta un’emergenza sociosanitaria in continua crescita, che necessita di costante attenzione da parte del Governo e delle Istituzioni». 

«L’Associazione Medici Diabetologi formula i migliori auguri di buon lavoro a tutto il nuovo Governo ed in particolare al Ministro della Salute, Roberto Speranza», dichiara Domenico Mannino, Presidente Amd. «Siamo pronti ad offrire la nostra massima collaborazione, fiduciosi che possa proseguire il proficuo dialogo instauratosi tra il Dicastero della Salute e le società scientifiche, per la definizione di politiche sanitarie atte al miglioramento della presa in carico dei pazienti cronici». «Nello specifico – prosegue il Presidente – il diabete colpisce 4 milioni di italiani e rappresenta un’emergenza sociosanitaria in continua crescita, che necessita di costante attenzione da parte del Governo e delle Istituzioni. Come Amd, riteniamo sia fondamentale lavorare insieme per promuovere un’assistenza diabetologica in grado di conciliare razionalizzazione della spesa e diritto dei pazienti a ricevere i presidi e i farmaci più appropriati per ciascuno, rendendo più omogenei i processi di cura». «Siamo dunque disponibili e aperti al dialogo con il Ministro Speranza, nel comune obiettivo di poter garantire a tutte le persone con diabete le prestazioni migliori e un’assistenza più equa, sull’intero territorio nazionale», conclude Mannino.

Anelli (Fnomceo): «La sanità, da ancella dell’economia, diventi campo di piena espressione dei diritti»

«Al Ministro Speranza l’auspicio di accettare la sfida del cambiamento, perché la sanità, da ancella dell’economia, diventi campo di piena espressione dei diritti costituzionalmente protetti».

«Salutiamo e ringraziamo per il suo ottimo operato il Ministro Giulia Grillo. Al nuovo Ministro della Salute, Roberto Speranza, le nostre più vive congratulazioni e gli auguri di un lavoro buono e fruttuoso per la salute di tutti i cittadini e per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale». Così il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commenta la nomina di Roberto Speranza a titolare del Dicastero di Lungotevere Ripa nel Governo Conte bis. «Il lavoro da fare è molto e importante – continua Anelli – Occorre ricollocare la sanità tra le priorità dell’agenda politica e affrontare, per risolverli, i problemi di quella che è la più grande impresa italiana. Vanno riprese alcune tematiche sulle quali, insieme al Ministro Grillo, si era incominciato a ragionare, vedendo già i primi risultati. Va colmata la carenza di specialisti, garantendo un futuro al nostro Servizio Sanitario Nazionale e riconsegnando la speranza ai nostri giovani medici, perché non debbano più fuggire all’estero o nel privato. Vanno riscattati anni di definanziamento, con politiche sanitarie efficienti ed efficaci. Vanno restituite l’autonomia, l’indipendenza e la responsabilità ai professionisti, ponendo un freno all’aziendalizzazione e tornando a riempire di significato le competenze mediche della diagnosi e della prescrizione. Va garantita ai cittadini quella partecipazione che è il presupposto indispensabile di ogni libertà e diritto. In particolare, vanno assicurati a tutti coloro che si trovano sul territorio italiano il diritto alla Salute e all’uguaglianza, quali diritti di umanità e non di cittadinanza. Il rilancio del nostro Servizio Sanitario Nazionale deve diventare, con un vero gioco di squadra, la partita di tutto il Governo». «Come Fnomceo – aggiunge ancora il Presidente – ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare con il Ministro, con il nuovo Governo e con il Parlamento per promuovere una Sanità equa e solidale per tutti i cittadini, rimuovendo le disuguaglianze e sostenendo una gestione sempre più responsabile da parte dei professionisti della salute». «Buon lavoro, dunque, a tutto il nuovo Governo – conclude -. Sia veramente un Esecutivo riformatore. Al Ministro Speranza l’auspicio di accettare la sfida del cambiamento, perché la sanità, da ancella dell’economia, diventi campo di piena espressione dei diritti costituzionalmente protetti».

Magi (Sumai): «Auguri al neo ministro Speranza»

«Attenzione alle politiche territoriali».

«Nel fare gli auguri di buon lavoro al neo ministro, Roberto Speranza, mi auspico che questo governo rivolga finalmente la giusta attenzione alle politiche territoriali come scritto nel programma definitivo del nuovo governo M5S-PD-LeU». Così Antonio Magi, segretario generale del SUMAI Assoprof, commenta la nascita dell’esecutivo. «La presenza di una forza come Leu, – aggiunge Magi – alla guida del ministero della Salute, nel secondo esecutivo guidato da Giuseppe Conte, voglio leggerla come una maggiore attenzione, rispetto al precedente governo, alle politiche di welfare, a partire dalla Salute. D’altronde il nuovo programma di governo parla esplicitamente di difendere la sanità pubblica e universale, valorizzando il merito e di un piano di assunzioni straordinarie di medici e infermieri; integrare i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali. Spero che tutto questo non resti sulla carta. Mi auguro – conclude Magi – quindi che la prossima manovra economica, vero e proprio banco di prova di ogni governo, destini le risorse necessarie per finanziare il nostro Servizio sanitario nazionale da troppo tempo sotto finanziato».

Palermo (Anaao Assomed): La più importante infrastruttura sociale che abbiamo ereditato dal secolo scorso necessita di interventi oramai improcrastinabili

Necessario restituire «unitarietà ad una sanità declinata in 21 modi diversi».

«A nome di tutti gli iscritti dell’Anaao Assomed e mio personale, porgo al nuovo Ministro della Salute, On. Roberto Speranza, ed al nuovo Governo i migliori auguri di buon lavoro. Un sentito ringraziamento va altresì all’On. Giulia Grillo per l’impegno profuso in questi quattordici mesi nella difesa dei principi fondanti del Ssn». Così Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed che aggiunge «La più importante infrastruttura sociale che abbiamo ereditato dal secolo scorso necessita di interventi oramai improcrastinabili se vogliamo preservarne l’universalismo e arrestare la crescita delle diseguaglianze, restituendo unitarietà ad una sanità declinata in 21 modi diversi. Obiettivi che non possono prescindere, anzitutto, da un finanziamento adeguato della sanità pubblica per garantire l’accesso alle cure ai Cittadini anche attraverso un vasto programma assunzionale. In secondo luogo, è necessario puntare ad una rivalutazione professionale ed economica del suo capitale umano per fermare la fuga crescente verso il più allettante settore privato o i Paesi esteri. È urgente, infine, una soluzione, nazionale e strutturale, alla carenza di personale medico specialistico, mediante l’incremento delle borse di specializzazione e una riforma dei percorsi formativi post laurea che valorizzino le capacità tecniche e la qualità professionale dei Medici e Dirigenti sanitari pubblici, permettendo agli specializzandi il confronto con l’immensa casistica clinica che viene trattata negli Ospedali del Ssn».

Marcello di Franco (Fespa): Siamo pronti a collaborare con il Ministro

«A nome di tutta la Federazione Specialisti Ambulatoriali (Fespa), esprimo le più vive congratulazioni all’On. Roberto Speranza per la nomina a Ministro della Salute».

Ad augurare un buon lavoro al neo Ministro è il Presidente Nazionale Marcello Di Franco che offre sin da subito la massima collaborazione della Federazione per rivedere l’annosa questione della carenza di risorse umane causate dai molteplici vincoli imposti alla spesa, e delle dotazioni del personale che hanno, di fatto, indebolito il Servizio Sanitario Nazionale in tutte le regioni d’Italia. Fespa è inoltre disponibile a sostenere un vero processo di ammodernamento della governance sanitaria necessaria al fine di poter garantire i valori distintivi della nostra democrazia, ossia di universalità, solidarietà ed equità del Ssn; indispensabili per assicurare a tutti coloro che si trovano sul territorio italiano lo stesso diritto alla salute.

Cricelli (Simg): Il servizio sanitario è elemento di democrazia e va potenziato

La Simg augura buon lavoro al ministro della Salute Speranza. Il presidente Cricelli: «Devono essere valorizzate le eccellenze del nostro sistema».

«Desidero esprimere al Ministro della Salute, onorevole Roberto Speranza, un sincero augurio di un proficuo lavoro di potenziamento del sistema di sanità pubblica del nostro Paese. Il servizio sanitario nazionale è una delle maggiori conquiste italiane e garantisce qualità delle cure, universalità di accesso per tutti i cittadini ed è elemento di democrazia sanitaria e sociale». Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg ), augura buon lavoro al nuovo Ministro della Salute. «Siamo certi che il Ministro saprà interpretare questo ruolo e fare del servizio sanitario italiano, oltre che un vanto, un sistema in rapida crescita e sviluppo. La Medicina Generale è la poderosa architrave di ogni moderno, evoluto sistema sanitario vicino ai reali bisogni dei cittadini. Auguriamo al Ministro Speranza, sopra ogni cosa, di esaltare e migliorare i valori e le eccellenze del nostro sistema di salute».

Bibbolino (Fassid): La salute pubblica è una delle nostre industrie più importanti

«Ci auguriamo che il nuovo Governo trovi le risorse per investire nel benessere degli italiani e riporti al centro dell’interesse il Sistema Sanitario Nazionale».

«Facciamo gli auguri di buon lavoro al Presidente del Consiglio, ai Ministri, ai Ministri della Salute e dell’Economia. La salute pubblica è una delle nostre industrie più importanti ed è fondamentale un nuovo approccio intellettuale fra economia e salute. Ci auguriamo che il nuovo Governo trovi le risorse per investire nel benessere degli italiani e riporti al centro dell’interesse il Sistema Sanitario Nazionale. Ricordiamo l’esigenza di politiche di assunzione e rinnovo personale, la necessità di mettere in sicurezza le strutture e gli operatori del servizio pubblico, l’obbligo di fermare il declino e riportare il controllo dei contratti di lavoro sotto il Ministero della Salute. E ci auguriamo anche che le risorse eventualmente individuate nella prossima finanziaria non vengano poi diminuite nei DEF, come spesso è accaduto negli ultimi anni. Auspichiamo che venga fermata lo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale e l’eccessiva autonomia regionale. Auguri dunque, al nuovo Governo e a tutti gli italiani che credono che la salute sia cosa pubblica».  È il commento di Corrado Bibbolino, Coordinatore Nazionale Fassid (Federazione AIPAC, AUPI,  SIMET, SINAFO, SNR Dirigenti) alle nomine del Governo Conte bis.

Cossolo: Federfarma è pronta al dialogo e al confronto costruttivo in rappresentanza delle farmacie italiane, primo presidio sociosanitario del Ssn

Le sfide da affrontare: «dal rinnovo della Convenzione all’attivazione della Farmacia dei Servizi; dalla riforma della remunerazione delle farmacie, alla governance del servizio farmaceutico, alla gestione dei pazienti cronici». 

«Al neoministro della Salute Roberto Speranza le mie più vive congratulazioni e auguri di buon lavoro» dichiara Marco Cossolo, Presidente Federfarma. «Le sfide da affrontare per salvaguardare la sostenibilità e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, da una parte, e il ruolo svolto dalle farmacie sul territorio, dall’altra, sono molte: dal rinnovo della Convenzione – che deve essere portato a compimento, dopo quasi 20 anni di attesa – all’attivazione della Farmacia dei Servizi; dalla riforma della remunerazione delle farmacie, alla governance del servizio farmaceutico, alla gestione dei pazienti cronici. Federfarma è pronta, come sempre – aggiunge Cossolo – al dialogo e al confronto costruttivo in rappresentanza delle farmacie italiane, primo presidio sociosanitario del Ssn a contatto con tutte le realtà del territorio: grazie alla componente rurale, la farmacia è capillarmente presente anche nei centri più piccoli e disagiati, ponendosi come strumento di equità e solidarietà rispetto alle problematiche di accesso alla sanità. Le farmacie sono disponibili quindi a collaborare per individuare le soluzioni più idonee a soddisfare le esigenze di salute dei cittadini, garantendo i migliori standard di assistenza farmaceutica. Un ringraziamento, infine, al ministro uscente Giulia Grillo, per il lavoro svolto con competenza e passione».

Fvm dà il benvenuto al Ministro Speranza

“Occorre una stagione progettuale, positiva, di rinascita e innovazione, di recupero del senso di appartenenza di medici, veterinari, farmacisti psicologi, tecnici e sanitari ad una istituzione non solo gloriosa ma moderna e viva”.

Federazione Veterinari, Medici e Dirigenti sanitari invia al nuovo ministro della salute Roberto Speranza e al Governo che ha appena giurato fedeltà alla Costituzione i migliori auguri di buon lavoro. “Il neo-ministro della Salute – afferma Fvm – sa che sono molte le sfide che lo attendono per una Sanità sempre più vicina alle esigenze delle persone e con uno sguardo rivolto alle fragilità e le categorie più bisognose. Occorre una stagione progettuale, positiva, di rinascita e innovazione, di recupero del senso di appartenenza di medici, veterinari, farmacisti psicologi, tecnici e sanitari ad una istituzione non solo gloriosa ma moderna e viva. Buon lavoro, con l’augurio di incontrarla presto per cominciare a lavorare insieme”.

Paolo Biasci (Fimp): «Auspichiamo una più forte difesa dell’universalità del nostro Servizio Sanitario Nazionale».

«Siamo pronti ad incontrarlo per avviare una duratura collaborazione».

“Esprimiamo i nostri più sinceri auguri di buon lavoro al neo Ministro della Salute Roberto Speranza”. È quanto dichiara la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) in seguito alla presentazione del nuovo Esecutivo presieduto dal prof. Giuseppe Conte. «Come rappresentati della pediatria di famiglia del nostro Paese auspichiamo che il nuovo Ministro si impegni in una più forte difesa dell’universalità del Servizio Sanitario Nazionale – afferma Paolo Biasci, Presidente Nazionale della Fimp -. È quanto previsto nel programma di Governo del Conte-Bis. La salvaguardia della sanità pubblica deve passare da un rafforzamento delle Cure Primarie Pediatriche, soprattutto attraverso nuovi investimenti nell’ambito del miglioramento organizzativo degli studi dei pediatri di famiglia e dalla presenza di personale infermieristico».  «Siamo pronti ad incontrare quanto prima il Ministro Speranza – aggiunge il dott. Biasci -. E’ un politico di grande esperienza che più volte in passato si è battuto per la difesa della sanità pubblica. Ci auguriamo di avviare con lui, e con tutto il rinnovato dicastero, una collaborazione duratura e proficua per una migliore assistenza ai bambini e agli adolescenti italiani».

Aiic: Buon lavoro al nuovo Ministro

Questa nomina, viene accolta con interesse a grande aspettativa dagli ingegneri clinici italiani, che hanno a cuore lo sviluppo omogeneo e non a macchia di leopardo di competenze e responsabilità nella gestione delle tecnologie per la sanità.

L’Associazione Italiana Ingegneri Clinici (Aiic) esprime il proprio augurio di buon lavoro a Roberto Speranza, nuovo Ministro della Salute nel Governo Conte. Questa nomina, viene accolta con interesse a grande aspettativa dagli ingegneri clinici italiani, che hanno a cuore lo sviluppo omogeneo e non a macchia di leopardo di competenze e responsabilità nella gestione delle tecnologie per la sanità. “La cultura politica – afferma l’Aiic – del nuovo Ministro – da sempre sostenitore della centralità del servizio pubblico e della tutela dei cittadini – ci conforta nell’aspettativa di una sanità nazionale gestita con sempre maggiore trasparenza, sicurezza e visione complessiva, a tutto vantaggio della safety dei pazienti. Su questi valori l’Aiic è da sempre in prima fila: la collaborazione con Roberto Speranza su questi temi sarà sempre convinta, continua, attiva e globale”.

Fnopi: Prioritario rilanciare il Servizio sanitario pubblico, contrastare le disuguaglianze e riprendere a investire nel capitale umano

“Gli infermieri pronti a collaborare”.

«Il nuovo ministro della Salute ha sicuramente un compito importantissimo nei confronti dei cittadini e della loro salute e degli oltre 1,5 milioni di operatori sanitari che se ne occupano quotidianamente: riportare il Servizio sanitario nazionale a essere la prima scelta per i cittadini e per professionisti sanitari, i primi alle prese sempre più con difficoltà di accesso, disuguaglianze e ticket elevati, i secondi con gli effetti di anni di blocco del turnover, carenze patologiche e condizioni di lavoro sempre più difficili. Per farlo è necessario rilanciare gli investimenti nel Ssn, a partire dal suo capitale umano, sia dal punto di vista assunzionale che della maggiore valorizzazione delle competenze professionali». Questo il commento a caldo di Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) alla nomina di Roberto Speranza a ministro della Salute. Pesa molto, sottolinea la presidente Fnopi: «il problema delle carenze del personale soprattutto alla luce degli effetti di Quota100: di infermieri ne mancano oltre 50mila che con Quota 100 rischiano di aumentare fino a 75mila e con i normali pensionamenti ancora di più. E ancora: mettere a terra in tutte le Regioni l’innovazione organizzativa già prevista sulla carta per rispondere alle vecchie e nuove fragilità, un piano nazionale di contrasto alle disuguaglianze ma anche la riduzione del peso dei ticket sanitari che in alcuni casi rendono il Servizio Pubblico meno concorrenziale del canale privato. «Nell’immediato – aggiunge – è importante accelerare anche sul Nuovo Patto per la Salute al quale è legato il destino dei 3,5 miliardi di aumento del Fondo Sanitario Nazionale per gli anni 2020-2021, e non solo». Barbara Mangiacavalli, al di là delle scelte politiche cha hanno determinato la formazione del nuovo Governo, lancia un appello diretto al neoministro della Salute Roberto Speranza «al quale gli oltre 450mila infermieri iscritti agli ordini augurano un proficuo lavoro, soprattutto in sinergia con chi la salute dei cittadini la difende ogni giorno in prima linea», sottolinea. Nella bozza di nuovo Patto per la Salute vi sono anche importanti e apprezzabili novità per la professione infermieristica a partire dalla previsione su tutto il territorio nazionale della figura dell’infermiere di famiglia, una delle maggiori innovazioni per l’assistenza sul territorio, già effettiva in alcune Regioni benchmark e che secondo numerosi sondaggi richiede oltre l’85% dei cittadini. «In ballo – prosegue Mangiacavalli – da chiudere a stretto giro ci sono anche molti altri importanti provvedimenti come l’accordo Stato-Regioni sugli ospedali di comunità che deve essere approvato subito e che con la mancata intesa in Stato-Regioni subito prima della pausa estiva, può essere varato come decreto già da adesso proprio dal ministro della Salute. Non è solo questione di volontà politica, ma di attenzione verso i veri bisogni dei cittadini». «Siamo certi che il nuovo ministro – aggiunge la presidente degli infermieri – affronterà queste priorità e che lo farà garantendo il confronto e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Gli infermieri, che ogni giorno, 24 ore su 24, sono accanto a chi soffre assistendo chi ne ha bisogno, sono pronti a collaborare con tutti: Associazioni di cittadini e pazienti, Istituzioni, tutte le altre professioni, mondo scientifico e accademico». «Ringraziamo Giulia Grillo per il lavoro svolto sin qui e per l’impegno a sostenere il Ssn, i cittadini e i professionisti sanitari che ne fanno parte».

Beux (Federazione Ordini Tsrm Pstrp): Buon lavoro al Ministro della Salute Roberto Speranza

«Piena disponibilità a favore della miglior cooperazione interistituzionale».

«La Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici di radiologia e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione augura buon lavoro al Ministro della Salute, Roberto Speranza, e conferma la sua piena disponibilità a favore della miglior cooperazione interistituzionale». Così il Presidente della Federazione Alessandro Beux: «Al nuovo Ministro vogliamo evidenziare che la maggior parte delle tante richieste e delle molte aspettative che gli sono e gli saranno rivolte per difendere e rilanciare il nostro sistema socio-sanitario hanno risposte note da tempo, nella maggior parte dei casi con precise indicazioni operative. Bisogna iniziare ad attuarle, insieme, consapevoli che si dovranno affrontare e vincere le molte resistenze che sinora l’hanno impedito».

Aaroi-Emac: La sanità sia una priorità nell’agenda del nuovo Governo

“Auspichiamo che il Ministro Speranza, in tale prospettiva di continuità istituzionale, voglia e possa rapportarsi efficacemente anche con il Mef e con il Ministero della PA”.

L’Aaroi-Emac, nell’augurare buon lavoro al neo Ministro della Salute, Roberto Speranza, auspica che la sanità, per l’importanza che riveste e per le attuali criticità, sia una priorità nell’agenda del nuovo Governo. “La situazione della sanità italiana – sottolinea il Sindacato degli Anestesisti Rianimatori e Medici dell’Emergenza-Urgenza – è tale da non poter ammettere ritardi. Il Ssn, sempre più in sofferenza per le risorse umane ed economiche insufficienti, ed in balìa di estemporanee decisioni di Presidenti Regionali quando non di vertici aziendali, necessita di interventi immediati. L’augurio è che il Ministro appena nominato agisca in fretta e con determinazione per continuare ad affrontare le tante criticità che il suo predecessore Giulia Grillo non ha avuto il tempo di risolvere compiutamente, non ultimi l’approvazione del Patto per la Salute e l’individuazione di misure per fermare la violenza nei confronti degli operatori sanitari, che continua a manifestarsi con un’escalation incredibile, aggiungendosi, specie per i medici ospedalieri, alle persecuzioni giudiziarie anche penali che essi devono subire ogni qualvolta a qualcuno venga in mente che si siano resi responsabili, nell’esercizio professionale, di ‘errori’ di cui poi viene accertata quasi sempre l’insussistenza. Durante la scorsa legislatura – afferma l’Aaroi-Emac – abbiamo apprezzato la disponibilità al confronto dimostrata verso i professionisti del Ssn da parte del Ministro uscente, che ringraziamo per l’impegno profuso nell’espletamento del mandato appena conclusosi. Ci auguriamo, quindi, che il dialogo possa proseguire ed intensificarsi, anche attraverso una sempre maggiore partecipazione degli “addetti ai lavori” alla definizione degli obiettivi e delle linee programmatiche, per far sì che le decisioni siano realmente efficaci e adeguate per la risoluzione delle gravi criticità del Ssn. Auspichiamo, inoltre, che il Ministro Speranza, in tale prospettiva di continuità istituzionale, voglia e possa rapportarsi efficacemente anche con il Mef e con il Ministero della PA. Occorre, inoltre, porre fine al più presto alla parcellizzazione del Ssn in 21 Sistemi Sanitari regionali diversi, che talvolta si verifica anche in spregio alle normative nazionali vigenti. A tal proposito, l’Aaroi-Emac, come già in passato, esprime forti perplessità verso processi autonomistici regionali che interessino ambiti particolarmente delicati, quali, ad esempio, il reclutamento del personale. Come già fatto in passato con i precedenti Ministri di Lungotevere Ripa, l’Associazione, con particolare riferimento ai settori specialistici che essa rappresenta, i quali sono quelli che maggiormente risentono delle difficoltà da risolvere, si rende disponibile sin d’ora ad un incontro che abbia il fine di instaurare una collaborazione costante e proficua per una sanità nazionale efficiente ed efficace al servizio dei cittadini”.

Oliveti (Enpam): Auguri a nuovo governo

Operi al meglio per sicurezza sociale

«Buon lavoro nell’interesse della sicurezza sociale di tutti i cittadini»: è l’augurio che il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti rivolge al nuovo governo Conte e in particolare ai ministri della salute, del lavoro e dell’economia. «Come medici e odontoiatri auguriamo al neo ministro Roberto Speranza di poter operare al meglio per l’uguaglianza e l’universalismo del Servizio sanitario nazionale che sono un bene assoluto e prerequisito di libertà», dice Oliveti. «Un in bocca al lupo alla ministra Nunzia Catalfo, affinché possa indirizzare i cambiamenti demografici e tecnologici in atto verso opportunità per il lavoro e per il welfare», aggiunge il presidente dell’ente previdenziale dei medici. «Al ministro Roberto Gualtieri l’augurio di riuscire a far quadrare i conti per una ripresa dell’Italia collegata all’Europa», conclude Oliveti.

Cimo-Fesmed: mettere al primo posto dignità del lavoro dei medici e diritto alle cure

Quici: «Non mancherà lo spirito di collaborazione del sindacato dei medici».

«A nome della Federazione Cimo-Fesmed, dei medici che rappresenta e mio personale, invio i migliori auguri al nuovo ministro della Salute Roberto Speranza, che assume un incarico tanto importante quanto oneroso per le complesse problematiche della sanità, con l’auspicio che aiuti il sistema salute a uscire dalla palude di cattiva gestione amministrativa, zero investimenti e scarsa attenzione per la competenza». Con queste parole Guido Quici, Presidente della Federazione Cimo-Fesmed, ha commentato la nomina, aggiungendo che «non mancherà lo spirito di collaborazione del sindacato dei medici per iniziative che mettano al primo posto nella sanità la dignità del lavoro dei professionisti e il diritto universale alle cure in Italia».

Aiom: Siamo pronti a collaborare per un nuovo piano contro il cancro

La presidente Stefania Gori: «Il sistema sanitario deve saper rispondere ai bisogni dei pazienti oncologici».

«Auguriamo buon lavoro al nuovo Ministro della Salute, Roberto Speranza. I pazienti oncologici rappresentano un vero e proprio esercito di persone, sono circa 3 milioni e 400 mila. Il sistema sanitario deve saper rispondere ai nuovi bisogni di questi cittadini. Serve una strategia unitaria per combattere il cancro che spazi dalla prevenzione, alle terapie, alla riabilitazione, all’accompagnamento di fine vita, all’umanizzazione dell’assistenza fino alla ricerca, in grado così di incidere a 360 gradi sull’impatto di questa patologia nel nostro Paese. Siamo pronti a collaborare con il nuovo Ministro per definire questo progetto. La nostra società scientifica mette in campo molti strumenti: dal Libro Bianco dell’Oncologia Italiana, alle raccomandazioni cliniche e metodologiche, alle 37 Linee Guida, alle Raccomandazioni sull’implementazione del test BRCA nelle pazienti con carcinoma ovarico, fino al volume sui ‘Numeri del cancro in Italia’, che presenta ogni anno il quadro epidemiologico dei tumori». È questo il commento di Stefania Gori, presidente nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), alla presentazione del nuovo Governo da parte del Presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte. «La malattia sta diventando sempre più cronica grazie a armi efficaci come l’immuno-oncologia e le terapie a bersaglio molecolare che si aggiungono a chirurgia, chemioterapia, ormonoterapia e radioterapia – continua la presidente Gori -. Aspirare a elevati standard di prevenzione e di cura non risponde solo a ambizioni di progresso tecnologico e scientifico, ma anche di civiltà e di democrazia».

Cittadinanzattiva: sfide grandi e urgenti sul tappeto. Partire da Ambiente, futuro, disuguaglianze e centralità Ssn

“Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al Presidente del Consiglio e a tutti i ministri perché le sfide che ci sono sul tappeto sono grandi e urgenti”. Queste le dichiarazioni di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

“I singoli punti programmatici emersi disegnano un’agenda di politiche condivisibile e complessa, ma quello che ci permettiamo di suggerire è la necessità di un radicale cambio di rotta nella gestione della cosa pubblica attraverso l’affermazione di tre primati: il primato dell’ambiente, il primato del futuro, il primato della lotta alle disuguaglianze fra le persone e fra le comunità. Su questi primati andrebbero orientati gli investimenti da fare, a questi primati dovrebbero ispirarsi prospettive innovative di sviluppo economico e creazione di lavoro qualificato”. “Sull’ambiente è necessario un nuovo corso che punti a un’inversione del modo in cui utilizziamo le risorse naturali: l’Italia sia protagonista di un nuovo “umanesimo ambientale”. Una scelta che non mancherebbe di ricadute rispetto al benessere di ognuno, perché, concretamente, avrebbe a che fare con la tenuta del paesaggio, il contrasto al dissesto del territorio, la messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati, lo sviluppo e la valorizzazione delle aree interne, la riforestazione urbana, la riduzione dei consumi tossici, una mobilità a misura di uomo, la riduzione del consumo di suolo e l’investimento sull’agricoltura. Una scelta che ha a che fare persino con la gestione dei flussi migratori, se si considera che essi, di qua a qualche decennio, avranno l’emergenza climatica quale loro causa principale; e quindi con un tema sul quale si è parlato e agito in modo tanto disumano quanto inconsistente e banale. Sul futuro del nostro Paese, occorre lavorare per mettere in campo politiche di sostegno alla genitorialità per la tenuta demografica del Paese e investimenti per consentire ai bambini e ai ragazzi il pieno esercizio della loro cittadinanza: anche qui occorrerebbero scelte estremamente concrete, di contrasto alla dispersione scolastica, alla povertà educativa, all’offerta di un’istruzione di qualità per tutti, alla costruzione di asili nido, scuole innovative, università all’avanguardia non avulse dal territorio. Sulle disuguaglianze occorre lavorare per ricomporre le fratture che dividono il nostro Paese, fratture fra generazioni, fratture fra generi, fratture di competenze e di acquisizione di capacità, fratture di reddito, fratture che rendono un territorio disuguale rispetto a un altro nell’offerta dei servizi, fratture fra individui”. “Oltre a questi tre primati una priorità, imprescindibile per una organizzazione come Cittadinanzattiva”, ha concluso Gaudioso, “che dalla sua nascita si occupa del Servizio sanitario nazionale: occorre lavorare per sostenere, mettendolo al centro delle politiche di welfare, il servizio che ha sempre contribuito a garantire la tenuta del nostro Paese e che continuiamo, fra i pochissimi Paesi al mondo, a erogare in modo universale. Il Servizio sanitario, che è fiore all’occhiello e infrastruttura sociale, deve sapersi innovare e puntare a costruire salute piuttosto che a curare malattia, ma deve rimanere imprescindibile e universale in ogni Regione del nostro Paese. È una scelta questa, non una fatalità, e, se il tema è il benessere del nostro Paese, il Servizio sanitario nazionale vi contribuisce in maniera rilevante, oltre a garantire i diritti dei singoli individui”.

Aiop e Aris garantiscono sinergia a lavorare insieme per preservare l’impianto universalistico, solidaristico e pluralista del Ssn

Cittadini e Beber: «A nostro avviso, risulta fondamentale che la componente di diritto pubblico e quella di diritto privato del Ssn lavorino in piena sinergia».

«Auguri di buon lavoro e disponibilità immediata a lavorare insieme tenendo conto dell’obiettivo comune: rinnovare il Servizio Sanitario Nazionale mantenendone il carattere universale, pluralista e solidale». Così Barbara Cittadini, Presidente Nazionale Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e Padre Virginio Bebber, Presidente Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari) hanno commentato la nomina al vertice della sanità italiana dell’Onorevole Ministro Roberto Speranza. «A nostro avviso, risulta fondamentale che la componente di diritto pubblico e quella di diritto privato del Ssn lavorino in piena sinergia, avendo il comune obiettivo di garantire agli italiani un’offerta sanitaria efficiente, efficace, tempestiva, coerente con la domanda di salute dei cittadini, con l’innovazione e la ricerca che il settore richiede. L’obiettivo non può che avere come presupposto la conferma delle principali e più nobili caratteristiche del nostro Ssn: l’universalismo (a tutti i cittadini devono essere offerti e garantiti servizi uguali ed eccellenti) e il pluralismo (che confermi la piena libertà di scelta del cittadino)». Cittadini e Bebber concludono: «Al Ministro Speranza diamo tutta la nostra disponibilità, tenendo conto dei molti problemi che vanno affrontati con la tempestività che la loro natura richiede».

Aifi: Disponibili a collaborare con nostre proposte innovative

Il presidente Tavarnelli: «Abbiamo sempre dimostrato disponibilità con un atteggiamento aperto e costruttivo per il miglioramento della fisioterapia e della riabilitazione in Italia, e più in generale, per il sistema salute».

«Auguriamo al nuovo ministro della Salute, Roberto Speranza, un buon lavoro nella collaborazione con tutti i protagonisti del sistema salute italiano. Come Aifi abbiamo sempre dimostrato disponibilità con un atteggiamento aperto e costruttivo per il miglioramento della fisioterapia e della riabilitazione in Italia, e più in generale, per il sistema salute. Siamo convinti che le nostre proposte innovative, inviate pochi giorni fa a integrazione del nuovo Patto per la Salute e delle ‘Linee di indirizzo per l’individuazione di percorsi appropriati nella rete di riabilitazione’, potranno essere utili al raggiungimento di questi importanti obiettivi». Così il presidente dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, Mauro Tavarnelli.

Ciancaleoni (OMaR): Ora maggiore attenzione alle Malattie Rare, troppi ritardi accumulati e scadenze dimenticate

Tra le prime cose da fare: approvare e finanziare il PNMR, attuare pienamente i Nuovi Lea, tornare a tutelare i farmaci orfani.

«Auspico che questo nuovo governo, e in modo particolare il Ministro Speranza, a cui facciamo i migliori auguri di un buon lavoro, pongano d’ora in avanti maggiore attenzione alle politiche per il mondo dei malati rari. Sono quasi 2 milioni di cittadini che in questi anni hanno visto troppi ritardi accumularsi e importanti scadenze dimenticate, a partire dal Piano Nazionale Malattie Rare passando per i decreti attuativi dei ‘Nuovi Lea’, che ormai nuovi non sono più». Così Ilaria Ciancaleoni Bartoli, direttore dell’Osservatorio Malattie Rare (OMaR) commenta il giuramento del governo Conte Bis e la nomina al Ministero della Salute di Roberto Speranza. «Sarebbe bello – prosegue il direttore dell’Osservatorio – sapere nei prossimi giorni quale posto occuperanno le malattie rare all’interno del programma di governo e del nuovo ministro. Le cose da fare sono davvero molte e alcune potrebbero anche essere fatte in tempi brevi, a partire dal nuovo Piano Nazionale Malattie Rare (PNMR), i cui termini sono scaduti già da 3 anni e che, con l’occasione della legge di Bilancio 2020 potrebbe, al contrario di quanto avvenuto in passato, anche essere finanziato». In tema sanità, Roberto Speranza è stato primo firmatario della proposta di legge “Disposizioni in materia di Finanziamento del Servizio Sanitario” che si occupa, tra gli altri, del tema relativo all’abolizione del superticket. «Un atto che potrebbe far sperare un po’ di attenzione anche al tema dell’attuazione dei ‘nuovi LEA’: specifici provvedimenti avrebbero, infatti, dovuto fissare le tariffe massime per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di alcune disposizioni in materia di assistenza protesica (e dei relativi nuovi nomenclatori), ma da oltre due anni i malati stanno attendendo invano». «Sarebbe inoltre opportuno anche riprendere in mano la linea di tutela dei farmaci orfani – spiega Ilaria Ciancaleoni – L’ex Ministro Grillo ha riformato la governance farmaceutica, modificando la norma sul payback farmaceutico. Con la legge di Bilancio 2019 è infatti caduta, per quasi la metà dei farmaci orfani, quella tutela che prevedeva un principio di solidarietà per cui chi commercializza farmaci a maggiore diffusione e ritorno veniva chiamato a coprire il ripiano di chi investe in ricerca e sviluppo dei farmaci per malattie rare. Più volte abbiamo provato a spiegare al Ministro Grillo quale danno questo avrebbe comportato, senza trovare ascolto: auspichiamo di poter trovare un confronto più proficuo con il Ministro Speranza». «Il benvenuto e il buon lavoro al Ministro Speranza da parte del mondo delle Malattie Rare, però, non può che concludersi anche con un paio di auspici. Il primo è l’assegnazione ad un Sottosegretario di una esplicita ‘delega alle malattie rare’, che sarebbe un importante segnale di attenzione.  Il secondo è un impegno particolare a far sì che l’Italia diventi veramente paese leader non solo nella ricerca, ma anche nella produzione delle terapie avanzate, che rappresentano oggi la massima evoluzione della medicina nonché l’unica speranza concreta di cura per tante persone: abbiamo tutte le carte in regola perché l’Italia possa rivestire un ruolo di leadership, ma ciò sarà possibile solo con l’endorsment forte del Ministero».

Gelli (Pd): «Auguri a Speranza, sia rilanciata la sanità pubblica»

«Tra le prime emergenze da affrontare fin da subito ci sarà quella legata alla carenza di personale».

«Auguri a Roberto Speranza per il suo nuovo incarico come ministro della Salute. A lui, ed al nuovo Governo ‘giallo-rosso’, spetterà il compito di rilanciare la sanità pubblica garantendo in maniera equa ed uniforme, su tutto il territorio nazionale, quel diritto alla salute costituzionalmente garantito». Così Federico Gelli (PD) ha commentato la nomina di Speranza al dicastero della Salute. «Tra le prime emergenze da affrontare fin da subito ci sarà quella legata alla carenza di personale. Sono più che mai necessarie nuove assunzioni, ed una più giusta valorizzazione e tutela di quelle professionalità che, ogni giorno, si spendono in prima linea per la salute dei cittadini», conclude Gelli.

Fofi: Auguri di buon lavoro al Ministro della Salute Roberto Speranza

«Ringraziamo la Ministra uscente, Onorevole Giulia Grillo, per l’impegno profuso con dedizione e competenza».

«La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, a nome di tutti farmacisti italiani, augura buon lavoro al nuovo Ministro della Salute, Onorevole Roberto Speranza» dice il presidente della Fofi , Andrea Mandelli «e offre fin da ora la massima collaborazione e l’impegno a sostenere il processo di ammodernamento della governance sanitaria necessario per garantire i valori di  universalità, solidarietà ed equità, che sono anche le cifre distintive della nostra democrazia e principi di coesione sociale. Ringraziamo la Ministra uscente, Onorevole Giulia Grillo, per l’impegno profuso con dedizione e competenza».

Foad Aodi (Amsi): Auspichiamo che il Ministro della Salute Roberto Speranza possa valorizzare le nostre proposte in sanità del Manifesto

Carenza medici e Concorsi per medici stranieri.

Così il movimento Internazionale Transculturale interprofessionale Uniti per Unire,associazioni e comunità aderenti e l’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e le Comunità del Mondo arabo in Italia (Co-mai) augurano buon lavoro al Presidente Giuseppe Conte e il nuovo Governo apprezzando le novità con più donne ,più attenzione alla tecnologia,innovazione ,giovani università e ricerca. “Apprezzamento per il lavoro del presidente Conte insieme a Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio che stanno dando un Governo di Svolta e speriamo anche di vero cambiamento mettendo in agenda politica subito le priorità degli italiani, lavoro, sanità,università, fuga dei cervelli all’estero oltre la politica estera compreso Libia, Siria, Yemen e il processo di pace tra palestinesi e israeliani e  una nuova legge per l’immigrazione con i due binari #Integrazione  e Sicurezza e non collegarla solo con il ministero degli interni dichiara Foad Aodi Fondatore Amsi e di Uniti per Unire e membro del Gdl Salute Globale Fnomceo  che a nome del Movimento Internazionale Inter professionale Uniti per Unire e associazioni e comunità aderenti che sono più di 1000 ha presentato giorni fa il manifesto politico economico sanitario *Uniti per Unire la Nostra Italia* al Presidente Conte e al Segretario del Pd Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio. Infine Aodi auspica che con oggi sia finita la politica degli slogan, la paura e le fobie per fini politici e elettorali. Da oggi basta alla politica #Primagliitaliani e urge di riprendere il suo percorso  la politica del dialogo e la convivenza e #PrimagliEsseriUmani.

Fnopo: Inserire la sanità e la famiglia tra i temi centrali e fondamentali dell’agenda politica

“Tutelare l’assistenza alle donne, promuovendo e sostenendo la Professione ostetrica affinché questa possa sempre più concretamente promuovere, proteggere e tutelare la salute femminile e quella del nascituro”.

Il Comitato Centrale Fnopo, in rappresentanza delle 21mila ostetriche italiane, esprime “i migliori auguri al nuovo Governo Conte e, in particolare, al ministro della Salute, Roberto Speranza. Al nuovo Governo rivolgiamo l’appello di inserire la sanità e la famiglia tra i temi centrali e fondamentali dell’agenda politica – affermano i vertici della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetriche -. Il Sistema Sanitario Nazionale ha estremo bisogno di essere tutelato e garantito nella sua sostenibilità affinché rimanga pubblico ed egualitario, che risponda al meglio ai bisogni emergenti non solo della popolazione assistita ma anche dei professionisti e delle professioniste che quotidianamente lavorano al servizio dei cittadini. Al premier Conte e al neo ministro Speranza – aggiungono i vertici Fnopo – si chiede in particolare di tutelare l’assistenza alle donne, promuovendo e sostenendo la Professione ostetrica affinché questa possa sempre più concretamente promuovere, proteggere e tutelare la salute femminile e quella del nascituro. In merito al “Programma di Governo” presentato dal Presidente Conte, per questa sua seconda esperienza, si condividono in pieno i punti riguardanti il sostegno alle famiglie; la lettera “e” del punto 4, ovvero promuovere e garantire la sicurezza dei lavoratori, che in sanità significa sia arrivare al più presto a una normativa cogente contro la violenza sui professionisti sanitari sia delle norme contro il burnout cui sono sottoposti coloro che lavorano in condizioni spesso critiche. Condizioni rese spesso difficoltose anche da una edilizia fatiscente o non più adeguata alla nuova medicina. Si devono garantire, inoltre, servizi indispensabili per la sicurezza e appropriatezza delle cure per la salute delle donne e dei loro bambini in tutto il percorso perinatale. Occorre pertanto prevedere, all’interno della spesa pubblica, una attenzione particolare alla sanità, settore strategico per il benessere del Paese, alla quale vanno destinate più risorse economiche e umane. Nell’ottica di una adeguata e sostenibile assistenza alla salute femminile, la Fnopo ha promosso il progetto “Ostetrica di famiglia e di comunità” che consente una presenza più capillare delle professioniste ostetriche nel territorio, ad esempio i consultori, intercettando quindi quella parte di popolazione femminile che vive in contesti economico-sociali fragili.Una figura che si avvicina, ampliandolo, il profilo della “ostetrica condotta” che si dimostra cruciale nell’intercettare donne, di diverse fasce di età, che difficilmente avrebbero avuto accesso al Sistema sanitario per ricevere assistenza ad esempio in gravidanza e nel puerperio, nella prevenzione di patologie uterine o di malattie sessualmente trasmesse, senza dimenticare le problematiche femminili legate all’avanzare dell’età e alla menopausa. In tali contesti l’ostetrica diventa una figura di riferimento importante per la coppia e la famiglia. In qualità di rappresentanti della Professione Ostetrica – concludono le componenti del Comitato Centrale Fnopo – auspichiamo che il neo ministro si renda disponibile al confronto con tutte le professioni sanitarie, riconoscendo a tutte pari importanza e dignità e nella consapevolezza che le Ostetriche svolgono un ruolo importante nella promozione e tutela della salute femminile. Sin da ora, il Comitato centrale Fnopo auspica un incontro con il ministro Speranza, e con la neo ministra della Famiglia e Pari Opportunità, Elena Bonetti, ai quali illustrare non solo la specificità della Professione ma anche le progettualità sulle quali poter avere la più ampia condivisione possibile”.

Bonaccini (Regioni): Importante lavorare in un’ottica di concertazione istituzionale con le Regioni su tre dossier

«Il primo riguarda il nuovo Patto per la Salute, con un’attenzione specifica alle risorse per la valorizzazione della sanità pubblica».

«Al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al nuovo esecutivo vanno i migliori auguri di buon lavoro affinché siano affrontate con la necessaria urgenza le priorità fondamentali per lo sviluppo del Paese». Lo ha dichiarato Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. «Prima di tutto il varo di una manovra economica che scongiuri l’aumento dell’Iva e che, di intesa con l’Unione europea, contratti ogni margine di ragionevole flessibilità per incrementare gli investimenti. Sarà poi importante – ha proseguito Bonaccini – lavorare in un’ottica di concertazione istituzionale con le Regioni su tre dossier fondamentali. Il primo riguarda il nuovo Patto per la Salute, con un’attenzione specifica alle risorse per la valorizzazione della sanità pubblica. Il secondo è un piano per rilanciare gli investimenti nel nostro Paese attraverso lo sblocco di opere pubbliche fondamentali e concentrandosi in una strategia condivisa fra tutti i livelli istituzionali per lo sviluppo sostenibile. Il terzo è rappresentato dalla sfida relativa alla nuova programmazione 2021-27 per difendere la politica di coesione e collegare sempre più l’efficacia della spesa alla dimensione territoriale. C’è, infine, un altro tema importante, quello dell’Autonomia differenziata: processo importante che – in un quadro di solidarietà tra territori e fissando i livelli essenziali di prestazione – può rappresentare – ha concluso Bonaccini – un volano importante per lo sviluppo del Paese».

Nursing Up al nuovo Governo: Più infermieri nel Ssn e più dignità per la professione

Gli infermieri Nursing Up scrivono a tutte le parti politiche impegnate nel nuovo esecutivo affinché sappiano lavorare insieme in un clima di leale e concreta collaborazione per portare avanti e varare i provvedimenti che vedono protagonista la professione infermieristica, al centro di un importante processo di riforma ventennale che richiede ora uno scatto culturale e di visione nelle politiche sanitarie del Paese. “Priorità improcrastinabile, al netto del Decreto Calabria, è – sottolinea Nursing Up – lo sblocco del turnover per far respirare il Servizio Sanitario Nazionale, già carente di 76mila unità, secondo i recenti dati del Centro studi Fnopi all’indomani dell’introduzione della Quota 100. Il personale infermieristico è in sofferenza, spesso demansionato e vessato da un contratto nazionale che non riconosce in alcun modo la sua alta qualificazione, un personale sceso di 10mila unità in 10 anni: gli infermieri erano 264.177 nel 2007 e ammontano a 253.430 nel 2017, stando alle rilevazioni dell’Ufficio di statistica – Direzione generale della digitalizzazione del sistema informativo sanitario e della statistica. Un personale, quello infermieristico, che è stato sottoposto quest’estate a uno stress test drammatico tra straordinari obbligatori, sistematiche violazioni del diritto ai riposi e aggressioni quotidiane agli operatori in servizio. Ebbene la situazione è allarmante, ci vuole un cambio di passo decisivo che sappia allungare lo sguardo”. Nursing Up chiede al nuovo Governo “la proroga delle graduatorie degli idonei, la stabilizzazione dei precari e prima di tutto nuove assunzioni. Gli infermieri della Pubblica amministrazione, ridotti all’osso, stanno scontando sulla loro pelle le gravi conseguenze di una politica miope e priva di lungimiranza. Oltretutto è trascorso un anno da quando la Commissione paritetica sull’ordinamento professionale avrebbe dovuto concludere i lavori su come inquadrare il professionista sanitario del futuro, un organismo istituito presso l’Aran e rivelatosi completamente inconcludente. Se dunque l’ultimo anno è andato perduto, è arrivata l’ora di rimboccarsi le maniche e spingere sull’acceleratore per quanto riguarda le misure straordinarie per l’occupazione e, nel frattempo, integrare almeno il numero di infermieri che è andato in pensione. Altra facilitazione alla ripartenza del sistema sarebbe quella di togliere le limitazioni sulla libera professione per gli infermieri pubblici varando quanto prima il ddl sull’attività intramoenia per le professioni non mediche, dando così la libertà al cittadino di scegliere da chi farsi curare come già avviene per i medici. Per il sindacato degli infermieri Nursing Up grande è l’emergenza nella sanità e occorrono misure coraggiose e repentine che facciano fronte quanto meno alla situazione attuale. La mancata sostituzione dei 33.500 professionisti in uscita (22mila per Quota 100 più gli 11.500 pensionamenti naturali) andrebbe a creare ulteriori vuoti nelle unità operative e si ripercuoterebbe inevitabilmente sulla qualità delle prestazioni erogate. Un danno che si sta già verificando senza che nessuno intervenga per sventare il disastro. La nostra mission è la relazione d’aiuto e intendiamo dare fiducia al nuovo esecutivo, in particolare al nuovo ministro della Sanità Roberto Speranza, ricordandogli che è stato avviato da lungo tempo un processo virtuoso di riforma della professione infermieristica che non può essere fermato se non vogliamo diventare fanalino di coda in Europa. Quel che è certo è che al nuovo esecutivo spetta un compito denso di sfide, per questo il sindacato degli infermieri Nursing Up, augurandogli buon lavoro, si mette a disposizione in qualità di catalizzatore delle istanze dei professionisti sanitari, per collaborare sul tema fondamentale del diritto alla Salute che unisce infermieri e cittadini in un Patto di alleanza imprescindibile. Un Patto per la Salute necessario a confermare prioritario il libero accesso alle cure garantito dalla sanità pubblica a vantaggio di tutti i cittadini, ci preme ribadirlo, in special modo dei meno abbienti. Ma non è sufficiente promettere il cambiamento, lo sappiamo bene, bisogna altresì creare i presupposti per concretizzarlo e il sindacato Nursing Up, che rappresenta la categoria da 20 anni, invita il nuovo Governo a stringere sui provvedimenti che la riguardano, come l’approvazione dell’accordo Stato-Regioni sugli ospedali di comunità. E l’introduzione dell’infermiere di famiglia, figura fondamentale per fare fronte al costante aumento dell’età della popolazione anziana, nonché al problema delle cronicità che grava pesantemente sugli ospedali. Basta tagli alla sanità, lo gridano a gran voce i 450mila infermieri italiani, di cui 260mila dipendenti della pubblica amministrazione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e la macchina sanitaria deve ripartire dopo un’estate che sarà ricordata per le chiusure di interi reparti, le operazioni programmate che slittano a settembre, le liste d’attesa che si allungano. Ma non solo, nel 2018 si sono registrati 1.200 casi di aggressioni ai danni del personale sanitario (dati Inail): i più colpiti gli operatori del Pronto Soccorso, quelli che prestano servizio in corsia e in ambulatorio. Anche nel 2019 il fenomeno riempie le cronache giornalmente e le denunce rappresentano solo la punta dell’iceberg perché la maggior parte delle vittime non denuncia e sta subentrando l’abitudine alla violenza. A nulla è valso il monitoraggio di un Osservatorio presso il Ministero della salute. Ricordiamo che la media Ocse di 9 infermieri per mille abitanti è distante da quella italiana, che è del 5,4 per mille abitanti (Rapporto OECD Health and Glance, 2017). Se poi guardiamo la situazione Regione per Regione, vediamo approfondirsi il disagio dei pazienti nella marcata differenza tra Nord e Sud del Paese. Studi internazionali affermano che il rapporto infermiere/pazienti dovrebbe essere di 1/6, se vogliamo tenere basso il tasso di mortalità ospedaliero. É lapalissiano che per fornire un’assistenza adeguata, ci vogliono più infermieri. Senza contare che ci sono circa 25mila giovani infermieri laureati che sono a spasso. La loro formazione ha avuto un costo per il Paese e ora ce li lasciamo scappare all’estero, dove vengono valorizzati e subito assunti perché considerati tra i migliori d’Europa”. Nursing Up richiama infine l’attenzione sulla stanchezza di una categoria, “la più numerosa della PA, che regge sulle sue spalle ormai da anni il peso della sanità: una categoria invecchiata dal blocco del turnover (l’età media è 50 anni), investita da nuove pesanti responsabilità giuridiche che la legge le assegna, troppo spesso soggetta al demansionamento dovuto alla carenza di personale, poco riconosciuta nonostante l’obbligo di iscriversi all’Albo professionale e ancor meno rispettata, fino ad essere mortificata da uno stipendio, tra i più bassi in Europa. Lanciamo il nostro grido d’allarme facendo appello al nuovo Governo: gli infermieri sono pronti a fare la loro parte, come hanno sempre fatto e continuano ogni giorno a fare H24, per il bene dei pazienti e della professione, ma pretendono un cambio di marcia. Per questo chiediamo un incontro al Presidente del Consiglio, ai ministri della Salute e del Lavoro, per essere ascoltati”.

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