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Privacy, L’Autorità nel 2019 ha fornito riscontro a oltre 8.000 reclami e segnalazioni

relazione copertina

Presentata la Relazione sull’attività svolta nel 2019.

232 i provvedimenti collegiali adottati nel 2019 dal Garante della Privacy che ha fornito riscontro a oltre 8.000 reclami e segnalazioni riguardanti, tra l’altro il marketing telefonico; la sanità; il credito al consumo; la sicurezza informatica; il settore bancario e finanziario; il lavoro; gli enti locali. I pareri resi dal Collegio su atti regolamentari e amministrativi sono stati 46 ed hanno riguardato l’attività di polizia e sicurezza nazionale; il casellario giudiziale; la digitalizzazione della Pa; le misure contro l’assenteismo e la raccolta delle impronte digitali dei dipendenti pubblici; il testamento biologico; il reddito di cittadinanza; la riforma del Registro pubblico delle opposizioni; il “bonus cultura”; il “whistleblowing”; l’istruzione; la procreazione assistita. Sono alcuni dei numeri contenuti nella Relazione dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, sull’attività svolta nel 2019. La Relazione illustra i diversi fronti sui quali è stato impegnato il Collegio dell’Autorità nel corso dell’anno di proroga del suo mandato, caratterizzato in questi ultimi mesi dall’impatto determinato dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19 su tutti i settori della vita nazionale. La necessità di assicurare un corretto trattamento dei dati – in particolare di quelli sulla salute – e il rispetto dei diritti delle persone, ha visto l’Autorità impegnata nel fornire pareri e indicare misure di garanzia riguardo alla app “Immuni”; all’effettuazione dei test sierologici; alla raccolta dei dati sanitari di dipendenti e clienti; alla ricetta elettronica; alla sperimentazione clinica e alla ricerca medica; all’attivazione dei sistemi di didattica a distanza; al processo penale e amministrativo da remoto. Nel settore della sanità il Garante è intervenuto a dare chiarimenti  a cittadini, medici, asl e soggetti privati, sulle novità introdotte dal Regolamento Ue e dalla normativa nazionale.

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