
“Chiediamo il potenziamento della rete territoriale della medicina generale, con il varo in modo uniforme in tutto il Paese delle Usca, il rafforzamento degli organici degli uffici di igiene e sanità pubblica, nuove assunzioni dei medici di medicina generale convenzionati, di guardie mediche, di medici 118 e penitenziari e dei pediatri di libera scelta”
“Oggi le organizzazioni sindacali Federazione CIPe SISPe SINSPe, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, La.Pe.L, SIMET, SMI, SNAMI, con una rappresentatività di oltre il 45% dei medici convenzionati, si sono riunite in conferenza stampa e hanno proclamato stato di agitazione affinché vengano recepite le giuste istanze dei medici di medicina generale, per la tutela dei propri pazienti e dei lavoratori” così la nota congiunta diffusa ieri dell’ Intersindacale Medica sui contenuti della conferenza stampa. “Siamo costretti ad entrare in stato di agitazione perché vogliamo lavorare in condizioni di sicurezza e, allo stesso tempo, verificare gli interventi strutturali del governo, appurando come i 780 milioni per la creazione delle Usca come sono stati spesi fino adesso. Le Usca attivate, infatti, sono in numero ridotto e per questo non riescono a svolgere il lavoro che sono chiamate a fare”. “Chiediamo il potenziamento della rete territoriale della medicina generale, con il varo in modo uniforme in tutto il Paese delle Usca, il rafforzamento degli organici degli uffici di igiene e sanità pubblica, nuove assunzioni dei medici di medicina generale convenzionati, di guardie mediche, di medici 118 e penitenziari e dei pediatri di libera scelta”. “Non convince, invece, chi in modo provocatorio, sostiene, dalla tribuna di qualche talk show televisivo di andare a stanare i medici di medicina generale per fare i tamponi e dare assistenza ai pazienti Covid. Vogliamo ribadire che l’unica possibilità che abbiamo di difendere i nostri pazienti fragili è quella di separare i pazienti potenzialmente sani dagli altri potenzialmente Covid. Per queste ragioni abbiamo chiesto le stesse misure di sicurezza dei colleghi medici negli ospedali”. “Non basterà una campagna mediatica contro i medici di famiglia per incrinare il rapporto di fiducia abbiamo con milioni di pazienti in tutta Italia! Continueremo la nostra mobilitazione”.