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Che fine ha fatto l’influenza?

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A rispondere a questa domanda, nel numero di aprile di Panorama della Sanità, è Donato Greco, medico epidemiologo che ci spiega, in un articolo approfondito, come per la prima volta negli ultimi 50 anni non si è verificata la consueta epidemia stagionale di influenza.

L’influenza stagionale ha una sua straordinaria regolarità: inizia alla fine dell’anno e dura fino al successivo marzo, questo è ottimamente documentato nel nostro Paese dal sistema Influnet dell’Iss: una stagionalità regolarissima. Ma, come evidenzia Donato Greco,  la stagione 2020-21 è semplicemente sparita! Per la prima volta negli ultimi cinquant’anni non c’è stata un’epidemia stagionale di influenza, malattia, ricordiamo, che colpisce circa 5/6 milioni di italiani ogni anno e ne accompagna alla morte quasi diecimila ogni inverno. A metà marzo 2021 l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è di 1,65 casi per mille assistiti. L’anno scorso, nello stesso periodo, era di 4,1 casi per mille assistiti.

Non è successo solo nel nostro Paese ma in molti Paesi del mondo!

Impressionanti i dati dei paesi Europei: l’Ecdc ci dice che, al 18 marzo 2021, sono stati segnalati 30 casi ospedalizzati di influenza nei 47 stati del continente Europeo afferenti alla sorveglianza, con un decesso! Una differenza notevole rispetto alle decine di milioni di casi e le decine di migliaia di decessi che l’influenza stagionale provoca ogni anno.

È stata la vaccinazione?

“Purtroppo –precisa Donato Greco– questo non può essere attribuito alla vaccinazione di massa, infatti nell’autunno 2019 si sono vaccinati il 16,8% degli italiani, un solo punto percentuale rispetto all’anno prima, 15,8%; non sono ancora disponibili dati di copertura vaccinale per l’influenza nella stagione 2020-21, ma sappiamo che sono state utilizzate circa 14 milioni di dosi di vaccini anti influenzali, una quantità ben superiore agli altri anni, grazie all’intensa campagna informativa eseguita, una quantità che portala stima della copertura vaccinale vicina al 25% della popolazione italiana, ben lontana dalla vaccinazione di massa proposta; oltre l’80% delle dosi è andata alla popolazione => 65 anni, quindi buona parte della popolazione adulta ed infantile è rimasta non vaccinata. Comunque una quantità totale di vaccinazioni assolutamente insufficiente da sola a far sparire l’epidemia influenzale stagionale”.

Ma allora com’è sparita l’influenza stagionale?

Per l’epidemiologo certamente hanno concorso diversi fattori: un aumento, seppure modesto, della copertura vaccinale, un effetto memoria immunitaria storica e, probabilmente una competizione virale che ha visto vittorioso il coronavirus. Il tutto non basta però a giustificare la totale scomparsa dell’influenza!

“Insieme a queste considerazioni –afferma Greco, che nell’articolo prosegue con un’analisi delle possibili motivazioni nello spiegare il fenomeno– dobbiamo ammettere l’evidenza che le stringenti misure di protezione individuale messe in campo per contrastare il Covid-19: mascherine, distanziamento, lavaggio delle mani, chiusura di scuole ed esercizi commerciali ecc. sono state molto efficaci nell’eliminare l’epidemia stagionale di influenza, senza peraltro eliminare totalmente la circolazione dei virus influenzali, ma le stesse misure non hanno impedito l’inesorabile andamento della pandemia da Covid-19 nel 2020-21”.

Approfondimenti nell’articolo completo sul mensile Panorama della Sanità in uscita ad aprile.

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