
“Necessario rendere sostenibili i costi per i servizi sanitari europei, riqualificando le spese correnti a spese di investimento”.
“Nell’anno della pandemia abbiamo capito l’importanza di adeguate risorse in sanità. Le Terapie Avanzate rappresentano un potenziale unico di cura su cui è importante investire, sia per il sistema salute sia per quello Paese. La sinergia a livello politico e tecnico, nazionale ed europeo, sarà cruciale per individuare modelli organizzativi e di finanziamento che garantiscano piena uniformità all’accesso di queste cure, nel rispetto dei principi di equità, universalità e sostenibilità”. Lo ha detto il Sottosegretario alla Salute, il senatore Pierpaolo Sileri intervenendo al convegno digitale “Terapia Avanzate: come arrivare ad un cambio di paradigma sostenibile” organizzato da FortuneItalia con l’Intergruppo Parlamentare Scienza e Salute, CittadinanzAttiva e l’associazione #VITA (Valore e Innovazione delle Terapie Avanzate) composta da aziende impegnate nella ricerca in questo settore, seguito da una tavola rotonda con le Istituzioni. Tutto il mondo guarda allo sviluppo di queste Terapie Avanzate e già entro la fine di questo decennio ne arriveranno 60, capaci di trattare più di 350 mila pazienti. Serve però rendere sostenibili i costi per i servizi sanitari europei, riqualificando le spese correnti a spese di investimento.
“La soluzione è in un cambiamento di prospettiva che porti a considerare questa spesa come un investimento e non come un costo – spiega Americo Cicchetti, professore ordinario Organizzazione Aziendale Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore Altems –. Le Terapie Avanzate, infatti, offrono benefici non solo nel breve, ma soprattutto nel lungo periodo. Non solo per la salute e il benessere delle persone, ma anche in termini di risparmi diretti ed indiretti: nel caso di terapie curative, si assiste ad un miglioramento radicale della storia naturale della malattia con la completa eliminazione di terapie e cure che spesso si prolungherebbero per l’intera esistenza della persona. All’impatto sulla salute si aggiunge un altrettanto importante impatto sulla qualità della vita e sulla produttività sul lavoro. Quest’ultimo impatto riguarda anche caregivers avranno la possibilità di lavorare a tempo pieno e, proprio come quelli che un tempo erano pazienti, potranno ricominciare a produrre reddito, con vantaggi a cascata per il gettito fiscale e il sistema pensionistico”.
“Il Covid-19 – ha precisato Vanessa Cattoi, Membro Commissione Bilancio della Camera – ci ha insegnato l’importanza degli investimenti sulla salute delle persone e questo deve farci riflettere sulla necessità di un ripensamento della governance della spesa farmaceutica, a partire proprio da quelle Terapie Avanzate che presentano chiari elementi di investimento. Il Parlamento deve contribuire ad impostare un diverso approccio strategico sulla visione futura del Paese e su ciò che può renderlo competitivo, dotando il Governo di adeguati strumenti tramite i quali agire”.
“Molte delle Terapie Avanzate già oggi disponibili hanno forti elementi di investimento per il sistema sanitario, che vanno valorizzati – gli ha fatto eco il Sen. Daniele Manca, membro della Commissione Bilancio del Senato – È impensabile che l’ultimo aggiornamento del Sistema Europeo dei Conti, SEC 2010 abbia considerato le spese militari quali spese di investimento, mentre le Terapie Avanzate, che riescono a curare o a trasformare la storia clinica del paziente, ancora non vi rientrino. Con un intervento normativo, si possono allineare le spese per cassa a quelle per competenza, adottando anche per queste spese un annuity model capace di renderne sostenibile il costo per il SSN. Si tratta di una grande opportunità per garantire a tutti il diritto alla salute…spostare una quota della spesa sanitaria verso gli investimenti è indispensabile per garantire al nostro paese una più efficace riorganizzazione della spesa sanitaria”.
Per intervenire certamente serve ripensare tutti i sistemi sanitari europei in una visione più lontana e lungimirante nel tempo. “Il Sistema Sanitario italiano ha bisogno di profonde revisioni, sia a livello organizzativo che di prestazione delle cure, al momento altamente disomogeneo su tutto il territorio – spiega Lisa Noja, Membro Commissione Affari Sociali della Camera –. Dobbiamo dunque cogliere l’occasione data dalle risorse stanziate con il PNRR per rispettare appieno i nostri principi costituzionali e garantire un sistema di cure universalistico e accessibile a tutti i pazienti eleggibili. Non è pensabile limitare la platea per non violare convenzioni contabili assolutamente da rivedere”.