
Il medico e storico Mirko D. Grmek cominciava con questa affermazione paradossale la prima lezione del corso di storia della medicina. Paradossale perché, se fosse vera, non sarebbe esistito nemmeno l’oggetto del corso.
di Bernardino Fantini
All’inizio dell’estate 2020, quando la pandemia di Covid-19 dava segni di attenuazione, hanno avuto molta diffusione nei giornali e sui social voci provenienti dalle spiagge della Croazia o di Palermo secondo cui “non ce n’è di Coviddi”. E nei mesi successivi si sono succedute molte manifestazioni di piazza al grido di “libertà” contro le misure restrittive, con affermazioni categoriche tipo “il Covid non esiste… è solo una normale influenza!”. A questo si sono aggiunte anche le accuse agli ospedali di classificare come Covid-19 decessi dovuti in realtà ad altre patologie.
Queste voci e credenze non vanno scartate con sufficienza e stizza. Sono da una parte un indice della resistenza ad accettare la dura realtà di una grave epidemia in corso e dall’altra spingono a riflettere sulla denominazione delle malattie e sulla relazione fra un nome e una realtà patologica. Nei suoi corsi all’Ephe-Sorbonne di Parigi dedicati alla storia delle malattie, il medico e storico della medicina Mirko D. Grmek cominciava la prima lezione con un’affermazione paradossale: “Le malattie non esistono!”. Paradossale perché, se fosse vera, non sarebbe esistito nemmeno l’oggetto del corso. Ma poi Grmek scioglieva questa apparente contraddizione con una spiegazione profonda: “La malattia in generale e tutte le malattie in particolare sono concetti che non derivano immediatamente dalla nostra esperienza. Sono modelli esplicativi della realtà e non suoi elementi costitutivi. Insomma, le malattie esistono davvero solo nel mondo delle idee, perché interpretano una complessa realtà empirica e quindi assumono una data filosofia medica, un sistema di riferimenti patologici”.
Leggi l’articolo integrale di Bernardino Fantini* su PANORAMA DELLA SANITÀ n.6 giugno 2021
*Professeur Honoraire d’Histoire de la Médecine, Faculté de Médecine, Université de Genève
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Sfoglia il nuovo numero di giugno di PANORAMA DELLA SANITÀ. Come ogni mese il dibattito aperto ha coinvolto numerose firme importanti del nostro settore, in un dialogo referenziato che mira a coinvolgere e contribuire ad una sempre più nuova visione del nostro sistema sanitario.
Hanno scritto per noi: Filippo Anelli, Marco Battisti, Roberto Bernabei, Alessio D’Amato, Pietro Derrico, Maria Luisa Di Pietro, Bernardino Fantini, Silvia Frezza, Elisabetta Anna Graps, Giuseppe Limongelli, Marialuisa Mazzella, Maria Grazia Mediati, Andrea Messori, Giuseppe Maria Milanese, Sandra Morano, Vincenzo Paglia, Matteo Ritrovato, Cosimo Saracino, Pierpaolo Sileri, Angelo Tanese, Antonio Tomassini, Marco Trabucchi