
Al via le iscrizioni per il corso dedicato alla cura delle ulcere nei pazienti sclerodermici
Si sono aperte, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Sclerosi Sistemica, le iscrizioni al primo corso formativo realizzato in Italia dedicato al tema “La cura delle ulcere nei pazienti affetti da Sclerosi Sistemica”. Interamente finanziato dal Gils- Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia, il progetto di FAD (formazione a distanza) con crediti ECM sarà disponibile dal 15 novembre 2021 al 31 maggio 2022 e ha lo scopo di formare 200 infermieri ospedalieri con nozioni teorico-pratiche sulle ulcere affinché siano in grado di valutarle, documentarle, selezionare il dispositivo, la metodica e la tempistica più idonee per il trattamento, oltre a riconoscere tempestivamente segni clinici di complicanze.
Il corso, strutturato in 6 moduli, sarà corroborato da evidenze scientifiche, esperienze e pareri di esperti del settore, sotto la responsabilità scientifica della Prof.ssa Serena Guiducci, Responsabile della Scleroderma Unit di Firenze, Direttore SODc Reumatologia all’Azienda Ospedaliera Careggi e Professore associato all’Università degli Studi di Firenze.
«Abbiamo pensato e voluto questo corso di formazione a distanza per la cura delle ulcere nei pazienti affetti da Sclerosi Sistemica, dopo l’esperienza tragica e traumatica del COVID, raccogliendo l’appello dei pazienti tutti e le richieste dei centri che collaborano con noi, e non solo» commenta Carla Garbagnati Crosti, Presidente del GILS.
Le ulcere sclerodermiche rappresentano una complicanza che interessa circa la metà dei pazienti che soffrono di questa malattia autoimmune, cronica e rara del tessuto connettivo. Il dolore delle lesioni aumenta con la profondità dell’ulcera e con l’eventuale presenza di infezione, impattando negativamente sulla sfera psicologica, relazionale e lavorativa dell’utente e, più in generale, sulla qualità della vita.
«L’informazione, la formazione e la ricerca scientifica sono tre punti cardine della missione del GILS, così come prioritario rimane il miglioramento della qualità di vita del paziente. Per questo ci impegniamo costantemente nel fornire conoscenza e strumenti per un ottimale percorso clinico, in sinergia con il team multidisciplinare, il caregiver e il paziente stesso, in modo che quest’ultimo possa affrontare la malattia con la giusta consapevolezza e preparazione» conclude Carla Garbagnati Crosti.