
Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri. Il plauso del mondo della sanità
“La situazione sanitaria continua a migliorare. Questa settimana ci sono stati in media 54.000 nuovi casi al giorno di Covid-19, a fronte dei 67.000 di una settimana fa. Anche il numero delle persone positive in terapia intensiva è diminuito, ora sono sotto 1000, in calo del 20% rispetto a una settimana fa. Lo stesso per il numero dei ricoveri ordinari, in forte calo a 13.900 rispetto ai 16.800 di una settimana fa. La campagna di vaccinazione procede. Quasi l’89% dei cittadini con più di 12 anni ha ricevuto due dosi e 36,6 milioni di italiani hanno ricevuto anche la terza dose”. A fare il punto il presidente del Consiglio Mario Draghi introducendo la conferenza stampa venerdì scorso al termine del Consiglio dei ministri. Ancora una volta il premier ha voluto ringraziare “il Commissario Figliuolo e la sua struttura, la Protezione Civile, i medici infermieri e tutti gli italiani che hanno scelto di vaccinarsi per questi importanti risultati. Tra l’altro nei provvedimenti di oggi – ha annunciato il premier – abbiamo approvato anche un fondo di 15 milioni di euro per sanitari deceduti per Covid-19”.
Magi (Sumai): “Grazie a Governo e forze politiche che si sono spese per questo risultato
Voglio ringraziare il ministro della Salute, Roberto Speranza, la Ministra delle Pari Opportunità, Elena Bonetti, tutto il Governo e quelle forze politiche di maggioranza e di opposizione che in Parlamento si sono spese per riconoscere e stanziare un fondo destinato alle famiglie dei medici e odontoiatri morti per il Covid e senza copertura Inail. Con queste parole Antonio Magi, segretario generale del SUMAI Assoprof, commentata la decisone dell’esecutivo di risarcire i famigliari degli specialisti ambulatoriali, dei medici di famiglia, del 118, le guardie mediche, i liberi professionisti e Odontoiatri scomparsi a causa del Covid. Si tratta – spiega Magi – di un segnale concreto di riconoscimento nei confronti di quelle famiglie che hanno perso oltre ad un affetto insostituibile anche un sostentamento economico. È dunque giusto che lo Stato riconosca loro un aiuto come forma di risarcimento per il lavoro svolto e il coraggio che li ha portati alla morte nell’esercizio della loro professione specie nella prima parte della pandemia, quella più drammatica, quando nessuno di noi conosceva realmente questo virus. Grazie quindi davvero a tutti coloro – tra Governo e Parlamento – che si sono spesi per questo riconoscimento che, è il mio auguro, dia almeno un po’ di sollievo a quelle famiglie già duramente provate per un lutto.
Palermo (Anaao): Ora venga emanato da parte delle Regioni in tempi stretti l’atto di indirizzo per il CCNL 2019/2021
L’Anaao Assomed plaude all’iniziativa del Governo e ringrazia in particolare il Ministro Speranza per l’impegno profuso. Per il sindacato questo provvedimento riconosce il sacrificio di tanti colleghi che hanno combattuto la “guerra” contro il Covid-19 sprovvisti di qualsiasi difesa e delle loro famiglie restituendo dignità professionale ed economica. Anche se nulla potrà colmare le perdite che il piccolo esercito della sanità ha subito. “Ora chiediamo – dichiara il Segretario Nazionale Carlo Palermo – un ulteriore sforzo per tutti coloro che continuano a lavorare nelle trincee degli ospedali e dei servizi territoriali affinché venga emanato da parte delle Regioni in tempi stretti l’atto di indirizzo per il CCNL 2019/2021 al fine di rinnovare il contratto di lavoro scaduto prima ancora che la trattativa fosse avviata”.
Snr: Un primo passo avanti, aspettiamo i successivi
“Il fondo destinato alle famiglie dei professionisti sanitari deceduti a causa del Covid, stanziato ieri dal Governo, è certamente un passo nella direzione giusta, per sedare gli animi esasperati della categoria medica, anche se non fa dimenticare i sacrifici e l’impegno di tutti noi profusi per sconfiggere la pandemia. Apprezziamo il fatto percepito che il Ministro Speranza sia dalla nostra parte. Ma ora i radiologi pubblici e privati e tutte le categorie di medici e dirigenti sanitari insieme ai medici di base, esausti, si aspettano un ulteriore sforzo concreto e una forte accelerazione delle Regioni per emanare l’atto di indirizzo per il Ccnl 2019/2021 al fine di rinnovare il contratto di lavoro già scaduto”. I piccoli passi devono trasformarsi in una precisa, puntuale strategia del Governo per riportare al centro dell’agenda il salvataggio del Servizio Sanitario Nazionale, secondo il Segretario Nazionale dell’Area radiologica Snr Fabio Pinto, che la scorsa settimana ha già tracciato un piano di agitazione di tutte le categorie del Ssn.
Esposito (Fismu): Positivo impegno dei ministri Speranza e Bonetti
Per il segretario nazionale Fismu, Francesco Esposito “è una risposta concreta a tutti i medici (e a tutti gli operatori del Ssn) e in particolare a chi è rimasto nel cono d’ombra in questi mesi, cioè i medici di medicina generale (di famiglia, del 118, della continuità assistenziale)”. “Il Governo ha dato un buon segnale – conclude Esposito – così in un solo colpo ha fatto giustizia, mostrando rispetto ai medici e alle famiglie, e allo stesso tempo ha sgomberato il campo dalle pretestuose polemiche di queste settimane e alle ‘interessate’ proteste di chi vuole solo ‘cavalcare’ il malcontento di una categoria sempre più oberata di compiti impropri e sotto l’attacco di una parte dei media e dell’opinione pubblica”.
Fnopi: un segnale di rispetto e di vero riconoscimento di chi è stato in prima linea contro la pandemia
Un’indennità ai familiari dei professionisti sanitari – coniuge, figli o anche genitori specifica il decreto – deceduti per Covid rappresenta sicuramente un importante riconoscimento per il valore dell’azione che hanno svolto contro la pandemia, fino a dare la vita per difendere e tutelare la salute dei cittadini. “Di tutto questo ringraziamo il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente del Consiglio Mario Draghi e ci auguriamo che il Governo e il Parlamento difendano queste nuove previsioni normative che rappresentano un gesto tangibile e non solo la difesa di un ricordo come la giornata del 20 febbraio rappresenta”, ha sottolineato Barbara Mangiacavalli, preside te della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI). Gli infermieri sono i professionisti che durante la pandemia hanno avuto la massima prossimità con gli assistiti, soprattutto sul territorio dove in particolare nelle prime fasi i più fragili avrebbero rischiato di restare soli. I 90 decessi registrati e il fatto che finora gli infermieri, proprio per la loro vicinanza h24 con i cittadini, sono la professione sanitaria in assoluto più colpita con oltre 195mila contagi registrati finora, non sono solo numeri. Sono storie e persone che mai dovremo dimenticare. Doverosa e ben accolta quindi la scelta del ministro: la Fnopi è la prima a sostenere la necessità di aver presente il passato per poter costruire il futuro.
Apprezzamento della Fno Tsrm e Pstrp
“La Federazione nazionale Ordini TSRM e PSTRP esprime il suo apprezzamento al Governo per l’istituzione del fondo da 15 milioni a favore dei famigliari degli esercenti le professioni sanitarie deceduti a causa della Covid-19. Seppur nulla potrà mitigare il dolore della perdita di un proprio caro, il fondo rappresenta un gesto concreto che riconosce alle professioni sanitarie il loro valore, la loro abnegazione e la funzione imprescindibile per il bene e la salute del nostro Paese.” Così Teresa Calandra, Presidente della Fno Tsrm e Pstrp
Sottosegretario Costa (Noi con l’Italia): Atto di giustizia che riconosce importanza e valore di attività e impegno del personale sanitario
“Esprimo profonda soddisfazione per il via libera del Cdm allo stanziamento di 15 milioni di euro per le famiglie del personale sanitario deceduto in servizio a causa della pandemia. I fondi sono destinati alle famiglie di medici, infermieri e personale socio-sanitario che hanno perso la vita dopo aver contratto il virus per motivi professionali. Un atto di giustizia doveroso che riconosce il valore e l’importanza dell’impegno, della dedizione, della passione e dell’attività degli uomini e delle donne del nostro Servizio Sanitario Nazionale che hanno sacrificato la loro salute per salvare le vite di chi si era affidato a loro per essere curato. La politica ancora una volta si è assunta la responsabilità di dare una risposta concreta alle esigenze dei cittadini. Ed è per questo motivo che come Governo abbiamo voluto individuare tali risorse come segno di riconoscenza alle 370 vittime che hanno combattuto in prima linea un nemico sconosciuto, talvolta, senza neanche avere i mezzi necessari per poterlo affrontare, e ai loro cari”. È quanto dichiarato in una nota il Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa (Noi con l’Italia).
Anelli (Fnomceo): “Si sana una grave ingiustizia, grazie a Speranza, Bonetti, Draghi e al Governo tutto”
“È una questione di giustizia, un fatto etico prima ancora che economico. Ringraziamo il Ministro della Salute Roberto Speranza e la Ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti che, facendosi interpreti della richiesta avanzata dalla Fnomceo, hanno preso a cuore la causa e se ne sono fatti promotori, il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Governo tutto”. Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli. Sono 370 i medici e gli odontoiatri morti durante la pandemia: di questi, 216 erano medici di famiglia, del 118, guardie mediche, specialisti ambulatoriali, liberi professionisti; 30 gli Odontoiatri. “Si viene così a sanare una grave ingiustizia, che vedeva abbandonate a se stesse circa 250 famiglie, che al dolore per la perdita aggiungevano la tribolazione economica – spiega Anelli -. Mentre infatti i medici dipendenti hanno copertura Inail, questo non vale per i liberi professionisti e per medici convenzionati, che costituiscono oltre la metà dei medici scomparsi. Nessun risarcimento da parte dello Stato è andato quindi a queste famiglie, che hanno pagato il prezzo più alto per il bene di tutti noi, degli oltre dieci milioni e settecentomila guariti e dell’intero Paese. Ringraziamo l’Enpam, l’Ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri, che si è fatto carico di qualche aiuto, la Fondazione Diego Della Valle, per aver avviato una raccolta fondi, l’Onaosi, per aver aperto anche agli orfani dei sanitari caduti non contribuenti, permettendo loro di studiare nel collegio unico di Perugia, grazie anche a una donazione fatta all’AMMI, l’associazione delle mogli dei medici. Sono tutte iniziative meritorie, ma era giusto far sentire, finalmente, la voce dello Stato”. “Questi 250 medici hanno pagato quei valori di prossimità, vicinanza, fiducia che informano la nostra medicina del territorio – conclude Anelli -. Sono morti per portare a termine la loro missione, quella di curare e rimanere accanto al malato. Anche se mancava tutto, se le mascherine non si trovavano, se i guanti erano finiti. È questo che è successo al nostro Roberto Stella, primo medico a cadere, e a quelli che sono venuti dopo di lui, fino all’ultima vittima, Edward Haiek, anche lui, come Stella, medico di medicina generale. È giusto che lo Stato riconosca il loro valore e provveda alle famiglie che ce li hanno donati”.
Il plauso della Fofi
“Ringraziamo il Governo per la sensibilità mostrata per aver sostenuto l’iniziativa che dà vita a un fondo di 15 milioni di euro a sostegno delle famiglie dei professionisti sanitari deceduti per Covid-19”, commenta Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. “Un giusto e doveroso riconoscimento del valore dell’attività svolta dai professionisti sanitari, colleghi e amici, che durante questa delicatissima e tragica fase della pandemia, hanno messo la propria vita a servizio della tutela della salute dei cittadini. Il loro impegno, la loro dedizione alla professione per il bene della salute pubblica, insieme al loro ricordo, rimarranno vivi nella memoria degli Ordini professionali”.
Onotri (Smi): Il 1 e 2 marzo procederemo con lo sciopero annunciato e il 2 saremo in piazza a Roma a ricordare i colleghi deceduti
“Prendiamo atto della proposta del Governo e vogliamo essere fiduciosi che venga effettivamente al più presto istituito un fondo a favore delle famiglie dei medici deceduti” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI). “Non possiamo che ringraziare i colleghi che con coraggio, si sono mobilitati e che hanno dato voce “con le loro urla” al disagio di un’ intera categoria. Il 1 e 2 marzo procederemo con lo sciopero annunciato e il 2 saremo in piazza a Roma a ricordare i colleghi deceduti. Non smetteremo con la mobilitazione finché non saranno riconosciute alla categoria le doverese tutele; sciopereremo ogni volta che ci saranno imposti oneri e incombenze non concordate tra le parti. Ribadiamo che stiamo esercitando un diritto costituzionalmente riconosciuto e come sindacato stiamo assolvendo al nostro dovere di difesa di tutta la categoria medica e non solo dei nostri iscritti” conclude Onotri.
Testa (Snami): Non è mai troppo tardi
“Siamo soddisfatti – dice Angelo Testa, presidente nazionale Snami-per questo cambiamento in positivo alla precedente bocciatura dell’emendamento che prevedeva un sostegno alle famiglie dei Medici deceduti per il covid. Siamo fieri di aver contribuito a questo passo in avanti promuovendo una campagna di raccolta di firme per quella che avevamo definito una INGENEROSITA’ DI STATO. Le Colleghe e Colleghi dello Snami hanno risposto anche al di là delle nostre aspettative firmando a migliaia in favore delle famiglie dei Medici che hanno sacrificato la loro vita contagiandosi per continuare ad assistere i propri pazienti durante la pandemia. Lo Stato ha correttamente cambiato passo – conclude Angelo Testa-facendo un retrofront a quello che era un vero e proprio insulto alla memoria dei Medici eroi, servitori dello stato che si sono immolati per il bene comune.”
Binetti (Udc): Atto doveroso
“Il Governo, su proposta dei ministri Speranza e Bonetti, ha stanziato 15milioni di euro per le famiglie dei medici morti a causa della pandemia nell’esercizio delle loro funzioni. È un atto doveroso che conferisce dignità all’intera classe medica che continua a essere un presidio decisivo per il contrasto alla pandemia. Proprio qualche giorno fa ho presentato un emendamento che andava in questa direzione che si è spinto anche oltre il semplice risarcimento: il medico deceduto sul lavoro a causa della pandemia deve essere riconosciuto in quanto vittima del dolore”. Lo scrive sui social Paola Binetti, senatrice dell’Udc.
Biasci (Fimp): Un segnale di solidarietà e giustizia
“Un segnale di solidarietà e giustizia, un gesto di sensibilità atteso da tutti noi, ma non per questo meno importante. Il nostro pensiero grato va ai Ministri Speranza e Bonetti, a lungo impegnati per ottenere questo risultato. E ora, insieme a degli interlocutori affidabili e determinati, restiamo al fianco delle famiglie dei nostri colleghi che si sono sacrificati per curare i loro pazienti”. Questo il commento di Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri. “Siamo soddisfatti della proposta avanzata oggi in Consiglio dei Ministri – conclude Biasci – e siamo fiduciosi nell’adesione dell’intero Governo alle misure di salvaguardia dei superstiti delle vittime Covid. Siamo e restiamo dalla parte di chi, attraverso la politica, promuove principi di equità e dignità, soprattutto in un tempo complesso come quello che stiamo vivendo”. Le 370 vittime tra i sanitari impegnati nel contrasto al virus si contano soprattutto nella Medicina di Famiglia.
Oliveti (Enpam): “Soddisfazione per risarcimento a tutti i medici deceduti per Covid”
“Sono molto soddisfatto perché ritengo giusto riconoscere a tutti i colleghi, vittime del dovere professionale, un adeguato supporto per i loro cari: lo ritengo un atto di giustizia civile”. Così Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, l’Ente nazionale di previdenza dei medici e degli odontoiatri italiani, commenta l’approvazione del provvedimento che istituisce un fondo a sostegno dei famigliari di tutti i medici e gli odontoiatri morti a causa del Covid. Dei 370 medici deceduti finora in Italia a causa della pandemia infatti, ben oltre la metà sarebbe rimasta esclusa da qualsiasi forma di risarcimento.