
“Il potenziamento della rete di assistenza territoriale, sanitaria e socio-sanitaria, quale elemento imprescindibile per garantire una risposta assistenziale appropriata ed efficace”
“Al fine di raggiungere gli obiettivi indicati dalla missione 6 del Piano di ripresa e resilienza e assicurarne l’attuazione uniforme su tutto il territorio nazionale, ad adottare iniziative per prevedere che la riorganizzazione territoriale, come delineata nella bozza di decreto cosiddetto «Dm71» sia sostenuta dal potenziamento del fabbisogno del personale sanitario e amministrativo e da un’idonea copertura finanziaria, da una riforma delle disposizioni in materia di medici di medicina generale”. È questo il primo punto, dei 21 indicati, della mozione di maggioranza approvata oggi alla Camera sulla riorganizzazione della sanità territoriale.
Sottosegretario Costa: “Approvazione mozione nel solco della riforma del Ssn”
“Abbiamo davanti una occasione imperdibile: ridisegnare il nostro Servizio Sanitario Nazionale, anche grazie alle risorse del Pnrr. I pilastri di questa rivoluzione saranno innovazione, uguaglianza e soprattutto prossimità. Ed è per questo motivo che accolgo con favore l’approvazione della mozione sulla sanità territoriale da parte del Parlamento. E’ essenziale tornare ad investire sulla medicina di prossimità per garantire al paziente continuità delle cure e assistenza domiciliare. Dobbiamo invertire la rotta secondo cui l’ospedale è l’unico centro nevralgico delle cure. Per fare ciò è necessario creare una rete che valorizzi le realtà e le professionalità del territorio secondo un principio cardine: portare i servizi vicino ai cittadini. Questo contribuirà a ridurre i divari geografici e territoriali armonizzando gli standard delle prestazioni sanitarie, garantirà una migliore esperienza di cura per gli assistiti e migliorerà i livelli di efficienza dei sistemi sanitari regionali. L’obiettivo primario è assicurare a chiunque di poter avere equo accesso ai servizi a prescindere da dove risiede. Dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che la sanità è un investimento e non un costo”. Così il Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa, a margine dell’approvazione della mozione di maggioranza sulla riorganizzazione della sanità territoriale, in rappresentanza del Governo.
“La mozione – precisa Costa – darà impulso alle iniziative già previste all’interno del Dm 71. Tra i principali impegni assunti: revisione della formazione dell’operatore socio sanitario, valorizzazione economica del personale sanitario; iniziative per ovviare alla mancanza di personale medico; valorizzazione del ruolo del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta; riorganizzazione e potenziamento della rete territoriale di assistenza e presa in carico del paziente anzitutto cronico, potenziando anche i servizi di psicologia; iniziative per facilitare ed estendere l’assistenza e la terapia domiciliare per i pazienti cronici e i malati rari; previsione di un presidio sanitario all’interno delle scuole; rinnovamento della struttura tecnologica e digitale del SSN a livello statale e Regionale; coinvolgimento attivo del terzo settore; potenziamento degli standard organizzativi, strutturali e tecnologici delle RSA”.
Smi: Pari opportunità e tutele per i medici; avviato un sondaggio sulla riforma della medicina territoriale>
“La pandemia da Covid – 19 ha creato gravi problemi sanitari, economici e sociali in tutto il mondo; l’emergenza sanitaria ha accresciuto le fragilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale, evidenziando la carenza di strutture, di personale e le disomogeneità regionali. La discussione di oggi alla Camera dei Deputati delle mozioni sull’ assistenza sanitaria territoriale ci auspichiamo che tenga conto, anche, delle disparità di genere nella professione medica per rispondere alla richiesta delle donne medico che sono la maggioranza della categoria. Stiamo avviando un sondaggio rivolto a tutti i medici e ai pazienti per chiedere quale sia il giudizio sulla riforma della medicina territoriale e sulle Case di Comunità” così Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani.
“Abbiamo chiesto, per le pari opportunità, al Ministro della Salute di estendere il Sistema nazionale di certificazione della parità di genere al comparto della medicina generale convenzionata con la previsione della pubblicazione di un report annuale sul sito del Ministero. In questa pandemia sono le donne medico che hanno pagato il prezzo più alto. Il diritto al lavoro si deve coniugare al diritto alla vita familiare e personale. La riforma della medicina generale con il DM 71 pone domande complesse. Le Case della Comunità saranno un vero valore aggiunto per la medicina territoriale? Il nostro giudizio è quello che nel modo in cui sono state concepite, non miglioreranno dal punto di vista organizzativo il lavoro dei medici, né i servizi ai cittadini. Veramente si pensa che un medico che ha in carico 1500 assistiti lavori solo 15 ore a settimana? In epoca pre pandemica il carico di pazienti comportava circa 40 ore di attività settimanale, attività più che raddoppiata in tempo di pandemia con carichi di lavoro insostenibili, tant’è che molti colleghi hanno rinunciato all’incarico” aggiunge Onotri.
“Ci auguriamo che questa discussione alla Camera dei Deputati possa decidere, una volta è per tutte, che occorre assicurare le tutele ai medici di medicina generale dando risposte immediate. In via primaria necessita il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, il diritto alle ferie, alla maternità assistita, i permessi per malattia, misure certe in materia di sostegno ad handicap e per le sostituzioni per poter fruire del riposo, nonché politiche continuative per le pari opportunità. La discussione di oggi a Montecitorio rimetta al centro dell’agenda politica la questione medica!” conclude.
Nappi (M5S): Il Governo ascolti il Parlamento
“Quello che proponiamo è un modello di gestione territoriale che nasce per risolvere le criticità emerse durante la pandemia e che mette in risalto tutte le competenze degli operatori sanitari sul territorio. Accanto alla richiesta di nuove risorse, occorre una organizzazione ben strutturata. Il cittadino deve diventare destinatario di una assistenza qualificata e immediata, senza tempi di attesa inadeguati. Con le nuove case di comunità i cittadini avranno sul territorio un punto di riferimento 24h su 24: nell’ambito di questo contenitore occorre recuperare e valorizzare il ruolo dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta che devono lavorare in equipe con gli altri professionisti della sanità”. Così la deputata del MoVimento 5 stelle Silvana Nappi nel corso delle dichiarazioni di voto sulle mozioni concernenti la riforma dell’assistenza sanitaria territoriale.
“Bisogna prendere atto – continua – che serve una riorganizzazione a partire dalle risorse esistenti. Occorre una struttura organica e integrata che possa garantire una risposta di qualità e una maggiore appropriatezza clinica, in cui sia prevista anche un’assistenza domiciliare di alto livello. Una riorganizzazione porterà dei risparmi che possono essere usati per aumentare le prestazioni sul territorio”.
“Deve, infine, cambiare il meccanismo remunerativo dei medici, contemplando a fianco della remunerazione in base alla quota pro capite anche la remunerazione per risultato di salute così da attivare azioni virtuose in vista del risultato atteso. Ci auguriamo che il Governo possa accogliere le richieste del Parlamento su un tema così importante” conclude.