
Punte fino a oltre il 70%. Fondamentale la diagnosi precoce: tra chi si sottopone ai test diminuiscono mortalità e incidenza di forme avanzate di tumore
In Emilia-Romagna torna ai livelli pre-pandemia l’adesione agli screening oncologici messi gratuitamente a disposizione dal Servizio sanitario per la diagnosi precoce e la cura di alcune delle forme più diffuse di tumore: quelli al colon-retto, al collo dell’utero e alla mammella. A rilevarlo, i dati aggiornati al 30 giugno 2022 relativi ai tre programmi di screening oncologici che vengono costantemente monitorati dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute.
I dati sull’adesione
Le persone delle rispettive fasce di età che hanno eseguito il test nei tempi raccomandati sono:
- il 71% della popolazione target femminile per lo screening mammario
- il 64% per lo screening della cervice uterina
- il 52% per lo screening colorettale.
“Dati – evidenzia la Regione – pienamente sovrapponibili a quelli dell’epoca pre Covid, che confermano oltre al pieno recupero dei numeri la centralità dei programmi di prevenzione e diagnosi precoce messi in campo dalla Regione. E che, purtroppo, continuano a dimostrare come l’adesione allo screening per i tumori del colon retto sia ancora nettamente inferiore a quella degli screening femminili, nonostante questo tipo di carcinoma rappresenti la seconda causa di mortalità per patologie oncologiche in Emilia-Romagna, considerando l’intera popolazione maschile e femminile”.