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La spesa sanitaria tornerà a segnare delle riduzioni nel biennio 2023-2024

Stethoscope on the euro. Medical concept.
Lo scenario tendenziale dell’economia italiana secondo la Nadef 2022 approvata dal Cdm. L’economia globale e l’economia europea sono in marcato rallentamento. Le prospettive economiche appaiono ora meno favorevoli.

La Nota di aggiornamento al Def (Nadef ) del 2022, approvata dal Consiglio dei Ministri del 28 settembre, si limita all’analisi delle tendenze in corso e alle previsioni per l’economia e la finanza pubblica italiane a legislazione vigente. Secondo il documento dopo sei trimestri di crescita superiore alle aspettative, che nel secondo trimestre del 2022 ha portato il PIL a superare il livello medio del 2019, anno precedente alla crisi pandemica del Covid, le prospettive economiche appaiono ora meno favorevoli. “L’economia globale e l’economia europea – afferma una nota del Mef – sono in marcato rallentamento. I segnali di possibile inversione del ciclo economico espansivo sono ascrivibili alla crescita dei prezzi dell’energia, al repentino rialzo dei tassi di interesse in risposta alla salita dell’inflazione e alla situazione geopolitica. Nel corso del 2022, l’impennata registrata dai prezzi ha accresciuto il costo delle importazioni di energia del nostro Paese in misura senza precedenti, portando in deficit la bilancia commerciale dopo quasi dieci anni di ininterrotti surplus. Allo stesso tempo, l’aumento dell’inflazione ha contribuito a un aumento del gettito fiscale largamente superiore alle stime; l’extra-gettito così generato è stato utilizzato dal Governo per mitigare l’impatto degli aumenti dei prezzi dell’energia su famiglie e imprese. Gli interventi adottati dall’esecutivo nel corso dell’anno – prosegue il Mef – hanno consentito di sostenere l’economia del Paese. Per l’anno in corso, si prevede che il livello tendenziale del prodotto interno lordo (PIL) aumenti al 3,3%, dal 3,1% contenuto nello scenario programmatico del DEF in aprile, grazie alla crescita superiore al previsto del primo semestre e pur scontando una lieve flessione del PIL nella seconda metà dell’anno. Inoltre, per effetto del positivo andamento delle entrate e della moderazione della spesa primaria sin qui registrati quest’anno, si prevede che il deficit tendenziale a legislazione vigente scenda dal 7,2% del 2021 al 5,1%, un livello inferiore al 5,6% programmatico definito nel DEF. Anche il rapporto debito/PIL è previsto in netto calo quest’anno, al 145,4% dal 150,3% del 2021, con un ulteriore sentiero di discesa negli anni a seguire fino ad arrivare al 139,3% nel 2025. Nel 2023, a causa dell’indebolimento del ciclo internazionale ed europeo, la crescita tendenziale prevista scende allo 0,6% rispetto al 2,4% programmatico del DEF di aprile. L’indebitamento netto tendenziale a legislazione vigente viene stimato nel 3,4%, inferiore all’obiettivo programmatico del 3,9%. Le previsioni contenute nella NADEF, come quelle presenti nei precedenti documenti di programmazione, sono basate su un approccio prudenziale e non tengono conto dell’azione di politica economica che potrà essere realizzata con la prossima legge di bilancio e con altre misure”.

La Nota rileva che la spesa sanitaria tornerà a segnare delle riduzioni nel biennio 2023-2024, mentre nel 2025 si prevede la sua stabilizzazione, a ragione dei minori oneri connessi alla gestione dell’emergenza epidemiologica.

In sanità, tra le misure urgenti introdotte nel periodo marzo-agosto 2022 a favore delle famiglie e delle imprese, destinate a mitigare gli effetti derivanti dall’aumento dell’inflazione dovuto soprattutto all’incremento dei prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime: viene istituito un fondo destinato a finanziare la partecipazione dell’Italia a due iniziative multilaterali in materia di salute, concernenti, rispettivamente, la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie e l’acquisto di vaccini contro il COVID-19 destinati ai paesi a reddito medio e basso. Per l’anno 2022 è incrementato il livello del finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale, per fronteggiare i maggiori costi a carico degli enti del settore dovuti all’aumento dei prezzi delle fonti energetiche.

Passando al Pnrr il documento ricorda come l’attuazione del Piano nello scorso semestre ha interessato anche la sanità, “elemento chiave anche del Programma Nazionale di Riforma 2022. I risultati riguardano la definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza territoriale e l’adozione di diversi atti normativi relativi alla riorganizzazione della medicina territoriale e dell’assistenza sanitaria intermedia, oltre alla promozione di un modello digitale per l’assistenza domiciliare49. Sono stati sottoscritti 21 Contratti istituzionali di sviluppo tra il Ministero della salute e le singole Regioni e Province autonome per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale
ospedaliero. L’obiettivo al 2026 è che le strutture diventino completamente interconnesse, tecnologicamente attrezzate e operative. Infine, entro il 2026, gli strumenti di telemedicina dovranno consentire di fornire assistenza ad almeno 800.000 persone over 65 in assistenza domiciliare La realizzazione del PNRR richiede un ampio e pervasivo coinvolgimento delle imprese: è per questo che molti dei traguardi verso la terza rata sono rappresentati proprio dalla pubblicazione di bandi, come l’avviso per il finanziamento di 14 misure nell’ambito del programma ‘Salute-ambiente-biodiversità-clima’ del Piano complementare; le procedure di gara per la realizzazione e il potenziamento delle
strutture del Servizio sanitario nazionale; l’avviso per l’erogazione di contributi economici per favorire la migrazione al cloud di tutti i Comuni italiani”.

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