
Stiamo vivendo una situazione drammatica: molte strutture sanitarie sono sotto pressione per i problemi posti dall’inflazione, in particolare dall’aumento dei prezzi dell’energia
di Marco Trabucchi
È stata davvero una mancanza imperdonabile non esserci posti da tempo il problema del rifornimento energetico per il nostro paese, privo di risorse autonome. Nessuno ha pensato che alla prima crisi il sistema sarebbe saltato. È la manifestazione di come nessuno in Italia abbia una prospettiva sistemica nel pensare al domani; siamo appena usciti dalla grande crisi di ospedali e Rsa, che non avevano predisposto piani per affrontare le conseguenze di un’epidemia; oggi ne dobbiamo affrontare un’altra di dimensioni altrettanto gravi. Malati e anziani non possono essere lasciati al freddo né si possono ridurre gli atti diagnostico-terapeutici e assistenziali che consumano energia.
E allora?
Adesso dobbiamo trovare vie di uscita a breve, sperando di superare la crisi senza esserne sopraffatti, ma poi? Non possiamo continuare con la logica dell’irresponsabilità, che porta ad affrontare ogni volta in modo precario, e con notevoli sofferenze dei cittadini, le singole emergenze.
Possiamo sperare che la politica capisca quello che si dovrà fare nel prossimo futuro? Nel Pnrr vi sono indicazioni per organizzare questo o un altro intervento, ma manca una visione d’insieme, che permetta di guardare al futuro con un buon livello di serenità. È una follia se il mondo della politica non sente il dovere di organizzare seriamente il futuro.
La prima tappa è organizzare le strutture sanitarie per affrontare le nuove epidemia. Nessuna persona dotata di cervello dovrebbe trascurare i segnali che continuano a indicare la possibilità che nuovi virus si diffondano; invece, è ben noto che dopo due anni e mezzo dall’inizio di Covid-19 non è stato investito un euro e nemmeno un frammento di attenzione. Ci troveremo ancora disarmati alla prossima occasione.
Lo stesso sta avvenendo per l’energia della quale le strutture sanitarie avranno bisogno in futuro. Continuano le dimostrazioni di povertà umana che portano a rifiutare provvedimenti utili, privi di pericoli. Dall’opposizione ai rigassificatori, alla predisposizione di fonti alternative, all’utilizzazione delle riserve di gas presenti nei nostri territori: ogni volta gli interessati non valutano che dalle loro decisioni può discendere la buona assistenza in un ospedale o in una Rsa.
Un’altra condizione che dovrebbe essere al centro dell’attenzione, ma che sembra invece assente da ogni prospettiva programmatoria, è l’aspetto economico, cioè la previsione delle spese correnti e degli investimenti necessari per affrontare il futuro nelle sue dimensioni complesse (rinnovo delle attrezzature, manutenzione degli edifici, adozione di procedure come indicato dal progresso scientifico, formazione innovativa degli operatori).
Leggi l’articolo integrale di Marco Trabucchi* su PANORAMA DELLA SANITÀ n. 10 ottobre 2022
*Presidente Associazione Italiana di Psicogeriatria, Aip
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Sfoglia il nuovo numero di ottobre di PANORAMA DELLA SANITÀ. Come ogni mese il dibattito aperto ha coinvolto numerose firme importanti del nostro settore, in un dialogo referenziato che mira a coinvolgere e contribuire ad una sempre più nuova visione del nostro sistema sanitario.
Hanno scritto per noi: Tonino Aceti, Maura Casadio, Francesco Cattel, Bruno Cavaliere, Gabriella D’Ettorre, Ottavio Davini, Maria Ernestina Faggiano, Bernardino Fantini, Gioacchino Galardo, Nicoletta Gandolfo, Anna Luisa Geraci, Andrea Giovagnoni, Roberto Grassi, Enrique Häusermann, Emanuele Lettieri, Antonino Massone, Vittorio Miele, Giovanni Monchiero, Giandomenico Nollo, Anna Odone, Marcello Pani, Fabrizio Polverini, Damiano Rizzi, Chiara Sgarbossa, Angelo Tanese, Marco Trabucchi