
Graps: “La capacità o meno di applicare le logiche dell’Hta agli interventi previsti dalla missione 6 del Pnrr condizionerà il successo”
Seguire o meno le indicazioni dell’HTA per l’acquisto di nuove tecnologie, previsto dalla missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), potrebbe pregiudicare il successo dell’azione. A questo bivio, è stata dedicata la discussione all’interno dell’ultima sessione plenaria del XV Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment. Gli interventi, moderati da Sandro Franco e Carlo Senore, membri del comitato scientifico della Sihta, hanno illustrato gli scenari possibili e gli effettivi benefici. C’è qualcosa che non sta funzionando secondo Gustavo Piga, professore di Economia Politica e presidente dell’Osservatorio Recovery Plan (OReP) Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Il Piano è partito a rilento e, secondo l’esperto, i soldi destinati dal Piano alla sanità sono pochi. Fra le criticità evidenziate vi è la scarsa disponibilità dei medici di medicina generale, le disparità territoriali in fase attuativa, tempi ristretti per realizzare gli investimenti infrastrutturali e l’inflazione e l’adeguamento dei prezzari delle imprese edili.
Sullo sforzo compiuto per attuare la Missione 6, interviene Claudia Biffoli, direttrice della Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica del ministero della Salute che ricorda come sarà rafforzata l’infrastruttura tecnologica per la raccolta dei dati, in un’ottica di accrescimento del Paese. Una linea è sicuramente il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), il cui utilizzo dovrà essere uniforme sul territorio nazionale, e il progetto che metterà insieme i dati da fonti eterogenee.
Chiara la visione sviluppata da Elisabetta Anna Graps, direttore medico Area Valutazione e Ricerca dell’AReSS Puglia e responsabile del Centro Regionale Hta Puglia (CReHTA) che ammonisce: “la capacità o meno di applicare le logiche dell’HTA agli interventi previsti dalla missione 6 del PNRR condizionerà il successo di quei modelli organizzativi e di quelle innovazioni di processo indispensabili per garantire la sostenibilità nel tempo dei numerosi investimenti ‘strutturali’ che stiamo compiendo”.
Il Pnrr è una azione che ha una difficoltà di attuazione in questo momento ma è anche una grandissima opportunità perché il ritorno digitale sarà a tutti i livelli, nazionale e regionale. Ad esserne convinto è Paolo Locatelli, responsabile scientifico dell’osservatorio innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano. “Avremo – osserva – a disposizione dei dati che possono essere valorizzati per la valutazione degli impatti delle tecnologie. Per usarli al meglio, dovranno però evolvere i ruoli organizzativi perché sono necessarie le competenze per applicare le metodologie di valutazione come l’HTA”.
A conclusione della sessione e del Congresso, il presidente della Sihta, Francesco Saverio Mennini, ha ringraziato per la partecipazione dei 110 relatori e oltre 650 presenze totali, dando appuntamento al prossimo anno. Giandomenico Nollo, vicepresidente vicario della società, ha assegnato i riconoscimenti per il poster e la presentazione orale.
Per rivedere le sessioni sono disponibili le registrazioni sul canale Youtube di Sihta