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A tu per tu con Fernanda Gellona

intervista con Fernanda Gellona
A margine di un importante convegno svoltosi venerdì scorso a Torino, abbiamo intervistato il direttore generale di Confindustria Dispositivi Medici con la quale abbiamo fatto il punto su Pnrr e opportunità

“Nuove tecnologie, ricerca e sviluppo, competenze profilate: la sfida per aziende e territori e le opportunità offerte dal Pnrr”. Un convegno estremamente interessante, e molto partecipato, si è tenuto venerdì scorso a Torino nel corso dell’A&T, la fiera dedicata a innovazione, tecnologie, affidabilità e competenze 4.0. Qui, illustri esperti del settore hanno passato al vaglio quali siano le concrete opportunità del settore biomedicale tra PNRR, innovazioni tecnologiche e rapporti con il territorio. A margine dei lavori del convegno abbiamo raccolto la voce di Fernanda Gellona, Direttore generale di Confindustria dispositivi medici, alla quale abbiamo rivolto alcune domande.

Il Pnrr è una concreta risposta ai bisogni di una sanità che richiede adeguatezza. Soprattutto per il settore dell’innovazione. Ma considerarlo un punto di arrivo sarebbe un errore. Come capitalizzare questa occasione?
È una grande occasione. All’interno del Piano la Sanità ha una quota rilevante di finanziamento anche se devo dire ci aspettavamo forse qualche cosa di più, visto il sottofinanziamento costante di questo settore. Quello che va tenuto presente è che il Pnrr è un’occasione per fare delle riforme strutturali e non è certamente un caso che al suo interno uno spazio molto importante sia stato riservato alla creazione della assistenza territoriale. Questo è un aspetto fondamentale perché la popolazione invecchia e le cronicità aumentano anche grazie ai progressi della scienza medica che stano aumentando le aspettative di vita dei pazienti. Il Pnrr, opportunamente, definisce quelle che sono le linee guida per organizzare l’assistenza territoriale e i dispositivi medici in quest’ottica sono un elemento indispensabile. La cosa importante è quindi che si gestisca bene la fase di programmazione degli acquisti delle tecnologie. Su questo aspetto noi siamo vigili. Noi puntiamo l’attenzione soprattutto sugli aspetti di programmazione e di analisi dei bisogni. Si tratta di un aspetto delicato perché da un’analisi dei bisogni non corretta potrebbe discendere una organizzazione non performante. In parole povere: correremmo il rischio di sprecare queste risorse.

Un aspetto cui tutti plaudono è il rinnovo del parco tecnologico.
Questo è un altro punto cruciale. Noi (Confindustria dispositivi, ndr) abbiamo da poco pubblicato un aggiornamento del nostro studio dedicato all’età del parco istallato, delle grandi apparecchiature radiografiche e di diagnostica per immagini. Un’indagine dalla quale emerge un’età media molto alta. Alla luce di questo riteniamo che il Pnrr rappresenti una grande risposta, visto che riserva alla sostituzione delle vecchie apparecchiature e all’acquisto di nuovi macchinari una quota rilevante di finanziamento. Il progresso tecnologico del resto, lo sappiamo, offre risposte diagnostiche sempre più efficienti e di questo va tenuto debito conto. Anche qui tuttavia vi è un punto di attenzione, che noi abbiamo espresso, e cioè che si acquistino solo quelle tecnologie che servono davvero. Ancora una volta quindi auspichiamo un dialogo con i territori al fine di maturare una corretta individuazione dei bisogni da cui far derivare una opportuna programmazione degli acquisti.

Appropriatezza quindi. È corretto quindi dire che a tal fine sia giusto coinvolgere direttamente i professionisti in queste scelte?
Questo è imprescindibile. Non si può nemmeno pensare di rinnovare un parco tecnologico senza i radiologi, gli ingegneri clinici e i tecnici, ossia senza tutte quelle professionalità che a vario titolo utilizzano e gestiscono queste apparecchiature. Oltre, chiaramente, all’industria. Se pensiamo a certe apparecchiature molto complesse anche l’industria deve essere coinvolta attivamente, non solo per trovare le soluzioni contrattuali più appropriate, ma anche per una scelta ragionata, consapevole e competente. Il Pnrr è una grande occasione che non possiamo non sfruttare nel migliore dei modi.


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