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Un minuto con… Alessio Aghemo

alessio aghemo
Linee guida inter-societarie sull’epatocarcinoma, già adottate dall’Iss, e un documento congiunto Aisf e Simt per la diagnosi e la gestione clinica del paziente affetto da Epatite Delta.

Questi, tra i tanti temi trattati nel corso del 55esimo congresso Aisf (in corso a Roma), si candidano ad essere due veri “cambi di passo” di fronte a patologie importanti. A far la differenza in malattie tanto complesse come quelle che interessano il fegato è dunque sempre più il lavoro di squadra. Ne abbiamo parlato con il segretario Aisf, Alessio Aghemo, al quale abbiamo posto la domanda: La multidisciplinarità in campo medico sta radicalmente cambiamo l’approccio a tante patologie importanti. Perché è fondamentale procedere in questa direzione?

 

 

 


Per approfondire:

Le linee guida sull’epatocarcinoma

Pubblicate le nuove Linee Guida inter-societarie sull’epatocarcinoma, già adottate dall’Istituto Superiore di Sanità sono il frutto del lavoro di dieci società scientifiche e di un’associazione dei pazienti, oltre che dei metodologi dell’Istituto Mario Negri di Milano, che hanno permesso di adottare il “metodo GRADE”, che analizza con il massimo rigore le evidenze scientifiche disponibili.

A guidare il progetto sono state Aisf e l’Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom). Hanno fattivamente contribuito alla stesura di queste Linee Guida anche i delegati delle seguenti società scientifiche: Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri (Aigo), Associazione Italiana di Radiologia e Oncologia Medica (Airo), Società Italiana di Chirurgia (Sic), Società Italiana di Gastroenterologia (Sige), Società Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica (SIirm) e Società Italiana Trapianti d’Organo (Sito), Associazione Chirurgia Epato-Bilio-Pancreatica (Aicep) e Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap). Infine, un importante contributo culturale è venuto dai rappresentanti dell”Associazione dei Pazienti con epatite e malattie del fegato (EpaC)

Epatite Delta

L’Epatite Delta si manifesta solo nelle persone affette da Epatite B, ma è particolarmente virulenta e si caratterizza per il grande sommerso che si fatica a far emergere. Anche nei centri epatologici spesso c’è poca formazione per una malattia per la quale sono sufficienti semplici esami del sangue per diagnosticarla. Si stima che nel mondo ci siano 10-20 milioni di soggetti infetti e che circa il 10% di pazienti con Epatite B abbiano anche la Delta. In Italia si stima che ci siano circa 10-15mila persone affette da HDV. Per l’Epatite B, in Italia, la vaccinazione è obbligatoria dal 1991, quindi il virus è quasi assente nella popolazione under 40, ma si riscontra in altre fasce anagrafiche e in soggetti non nati in Italia. Ma c’è una importante novità. Poche settimane fa infatti l’AIFA ha approvato la rimborsabilità di un nuovo farmaco, bulevirtide, che permetterà di migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti con Epatite Delta. A fronte di questa novità, gli epatologi dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato – Aisf e gli infettivologi della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – Simit hanno elaborato un documento congiunto, appena pubblicato, per fornire raccomandazioni pratiche alla classe medica nei percorsi di diagnosi e cura.

Il congresso di Roma

Oggetto di confronto tra gli epatologi e altri specialisti nelle letture e nei simposi sono state anche le altre epatiti, studi inediti su Nash e Nafld, il registro nazionale sulla colangite biliare primitiva, il microbiota e le malattie croniche epatiche e il tumore del fegato nelle malattie autoimmuni.

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