
Al Mimit il tavolo con Farmindustria, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Urso: “Settore centrale. Necessario ottenere autonomia strategica”. Schillaci: “Utile confronto con stakeholder. Da innovazione migliori cure”
Presieduto dal ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e dal ministro della Salute, Orazio Schillaci si è tenuto ieri, a Palazzo Piacentini il primo Tavolo per il settore Farmaceutica e Biomedicale. Presenti anche i sottosegretari, Massimo Bitonci e Marcello Gemmato, i rappresentanti delle aziende farmaceutiche, i rappresentanti delle aziende biomedicali, i rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni, i sindacati e le associazioni di categoria. Un incontro che per Farmindustria “ha un valore straordinario – afferma la Federazione – e conferma l’approccio innovativo e aperto del Governo per rispondere alle molte e complesse sfide che il contesto internazionale pone all’industria farmaceutica in Italia. Un settore strategico per la salute, gli investimenti, l’occupazione e la sicurezza nazionale che finalmente riceve prime risposte positive come i decreti attuativi sugli studi clinici. Il nostro Paese è leader in Europa e le imprese vogliono continuare a investire e a creare occupazione di qualità, per far vincere all’Italia la competizione globale in atto nelle life sciences. I principali dati dimostrano che può farcela”.
- 68,5 mila addetti diretti nel 2022, 90% laureati e diplomati, 44% donne (53% nella R&S) e 150 mila addetti inclusi i fornitori;
- +9% crescita occupazione 2017-2022, +16% per i giovani e +13% per le donne;
- nel 2022 49 miliardi di produzione con 47,6 miliardi di export, a crescente valore aggiunto;
- 3,2 miliardi di investimenti in produzione (1,4) e R&S (1,8);
- 700 milioni all’anno investiti in studi clinici (per ogni euro investito dalle aziende, il SSN realizza un vantaggio complessivo di quasi 3 euro – fonte Altems);
- 2% del PIL rappresentato dal valore aggiunto diretto e nell’indotto.
Il tavolo nasce dall’esigenza di aumentare, alla luce della sua strategicità in Italia e in Europa, gli investimenti per salute, crescita, occupazione e sicurezza. Per questo motivo è fondamentale definire un piano di politica industriale e l’aumento dell’attrattività dell’Italia per gli investimenti nel settore.
“Oggi l’industria farmaceutica – ha commentato Urso – è centrale e strategica su scala globale. Dobbiamo sviluppare investimenti nel settore e attrarne di nuovi e utilizzare al meglio gli strumenti che abbiamo. La politica industriale italiana – ha continuato – deve essere al passo. La pandemia ci ha insegnato quanto importante sia l’industria farmaceutica e quanto necessario sia raggiungere una autonomia strategica su ricerca e approvvigionamenti. Per questo – ha concluso il Ministro – è importante il coordinamento tra il sistema sanitario e quello industriale”. “Si tratta di un tavolo molto importante – ha spiegato il ministro Schillaci – dall’innovazione in campo farmacologico e farmaceutico possono venire nuove cure per i malati, come è stato dimostrato soprattutto nel periodo che abbiamo appena vissuto. Sarà, quindi, molto utile un confronto con tutti gli stakeholder del settore”.
Farmindustria considera l’incontro “estremamente positivo anche perché ha interconnesso finalmente e per la prima volta in Italia la politica sanitaria e la politica industriale. Che possono così concorrere in un’azione sinergica alla qualità dell’accesso alle cure dei cittadini e all’attrazione degli investimenti. Questo percorso ha bisogno di affrontare rapidamente alcuni snodi fondamentali:
- il grave problema del payback con interventi normativi da applicare già dal 2023, usando le risorse già stanziate per la farmaceutica e senza ulteriori oneri per la finanza pubblica;
- la tutela della proprietà intellettuale e la disponibilità di incentivi efficaci per gli investimenti sull’intero territorio nazionale;
- la garanzia della presenza e della massima attenzione sui dossier UE sulla farmaceutica per valorizzare l’interesse nazionale;
- l’introduzione di regole aggiornate all’evoluzione del settore e all’innovazione sempre più veloce che genera.
Sarà così possibile lavorare insieme nella linea tracciata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “con uno Stato alleato delle imprese”, offrendo importanti segnali concreti agli investitori nazionali ed esteri per favorire l’attrattività dell’Italia nella farmaceutica” conclude Farmindustria.