
Incalcolabile l’impatto delle Ios e della resistenza antimicrobica sulla vita delle persone. Si celebra oggi la Giornata mondiale dell’igiene delle mani
Una procedura estremamente semplice, veloce e a basso costo, ma con un’elevata importanza in ambito sanitario. Secondo i dati dell’Oms ogni anno nel mondo centinaia di milioni di pazienti sono colpiti da infezioni correlate alla pratica sanitaria. Molte di queste sarebbero evitabili se gli operatori si attenessero al protocollo per una corretta igiene delle mani. Infatti, si stima che l’igiene delle mani, se eseguita regolarmente e correttamente – prima e dopo ogni contatto con un paziente, meglio se usando un gel alcolico che è più efficace di un normale detergente – riduca le infezioni ospedaliere mediamente dal 10% al 50%. Per questo motivo, ogni 5 maggio, la campagna dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “Salva vite: igienizza le mani” (Save Lives: clean your hands) mira a mantenere alta l’attenzione sull’igiene delle mani e a rafforzare l’impegno delle persone a sostenere il miglioramento di questa procedura in tutto il mondo.
Il tema della campagna per la Giornata mondiale dell’igiene delle mani 2023 è il seguente: “Insieme possiamo fare di più per prevenire le infezioni e la resistenza agli antibiotici nell’assistenza sanitaria. Promuoviamo la cultura della sicurezza e della qualità delle cure. Diamo la massima priorità all’igiene delle mani”, con lo slogan: “Agiamo subito insieme -Salva vite: igienizza le mani”.
Gli obiettivi della campagna promossa dall’Oms sono:
- rafforzare e responsabilizzare gli attori del settore sanitario per potenziare le azioni volte a migliorare l’igiene delle mani e la prevenzione e il controllo delle infezioni presso il punto di assistenza
- promuovere la collaborazione della popolazione e delle organizzazioni verso l’obiettivo comune di ridurre al minimo il rischio di infezioni e di resistenza antimicrobica nell’assistenza sanitaria.
Onere delle infezioni associate all’assistenza sanitaria: qualche cifra
- Su 100 pazienti negli ospedali per acuti, sette pazienti nei paesi ad alto reddito (HIC) e 15 nei paesi a basso e medio reddito (LMIC) acquisiranno almeno una IOS durante la loro degenza ospedaliera.
- In Europa, circa 9 milioni di IOS si verificano ogni anno nelle strutture di assistenza per acuti e lungodegenti. Nelle strutture sanitarie per acuti comportano 25 milioni di giorni di degenza in più e un costo di 13-24 miliardi di euro.
- L’impatto delle IOS e della resistenza antimicrobica sulla vita delle persone è incalcolabile. Ogni anno muoiono oltre il 24% dei pazienti affetti da sepsi correlata all’assistenza e il 52,3% di quelli trattati in un’unità di terapia intensiva. I decessi aumentano da due a tre volte quando le infezioni sono resistenti agli antimicrobici.
- Su 100 pazienti negli ospedali per acuti, sette pazienti nei paesi ad alto reddito e 15 pazienti nei paesi a basso e medio reddito acquisiranno almeno una IOS durante la loro degenza ospedaliera. In media, 1 paziente affetto su 10 morirà a causa della IOS.
- Le persone in terapia intensiva e i neonati sono particolarmente a rischio. Circa 1 caso su 4 di sepsi trattata in ospedale e quasi la metà di tutti i casi di sepsi con disfunzione d’organo trattati nelle unità di terapia intensiva per adulti sono associati all’assistenza sanitaria.
- Circa il 70% degli operatori sanitari e il 50% delle équipe chirurgiche non praticano abitualmente l’igiene delle mani (anche se gli studi hanno dimostrato che si ottiene una riduzione delle IOS).