
In riferimento all’analisi Gimbe sui Mmg il direttore generale dell’azienda sanitaria precisa che la situazione aggiornata presenta un quadro molto diverso.
In relazione ai dati contenuti nell’analisi diffusi ieri, 24 maggio, dalla Fondazione Gimbe sulla carenza di medici di medicina regionale, l’Azienda USL della Valle d’Aosta sottolinea che la stima Gimbe per la Valle d’Aosta si riferisce al primo gennaio 2022 e che la situazione aggiornata presenta un quadro molto diverso. “Come già diffuso attraverso un comunicato stampa del 27 aprile 2023, alla data del 24 aprile 2023 i posti disponibili dai medici di medicina generale in Valle d’Aosta – afferma una nota del Direttore generale – sono 5.499 a fronte di 2.801 assistiti che non hanno ancora scelto il medico. Un risultato raggiunto grazie alla disponibilità di ulteriori tre medici di alzare il massimale a 1.800 assistiti. Attraverso il recente Accordo Integrativo Regionale anche la situazione dei Pediatri di libera scelta è buona: ci sono 1.649 posti disponibili a fronte di 581 assistiti senza pediatra”.
“Conosciamo i dati di GIMBE con cui collaboriamo da anni. I dati riportati sono aggiornati ad un anno e mezzo fa. I cambiamenti sono ormai talmente rapidi che è necessario aggiornarli continuamente. Si pensi che in soli 6 mesi circa sono cessati ben 14 medici ed altrettanti sono stati inseriti. Quello dell’elevato turnover è un fenomeno che continuerà nei prossimi anni. Si pensi che in Italia più dell”85% dei medici di medicina generale ha superato i 55 anni. È la generazione dei baby boomeers che si avvicina all’età della pensione”.
Per garantire la copertura totale degli assistiti l’Azienda ha utilizzato tutti gli strumenti disponibili per il reclutamento: i normali bandi a tempo indeterminato, gli incarichi provvisori con tutte le deroghe previste a livello normativo (anche quelle temporanee Covid ad oggi prorogate), gli incarichi ai medici frequentanti il corso per medici di Medicina generale con limitazione a mille assistiti e personalizzazione “sartoriale” del percorso di tirocinio, rendendolo compatibile con la nuova attività anche grazie alla sottoscrizione di un Accordo integrativo regionale ad hoc, ed infine l’aumento a 1.800 assistiti fra i medici disponibili nelle aree critiche”.