
Il ministro della Salute al 2° Open Meeting – I Grandi Ospedali Italiani in corso a Roma
“La riorganizzazione del sistema sanitario non può prescindere da un investimento forte sul personale sanitario, perché questo debba essere adeguatamente salvaguardato, formato valorizzato, sia dal punto professionale che dal punto di vista economico. Questo è un impegno prioritario per ridare attrattività alle professioni sanitarie che sono una leva essenziale per il futuro della sanità e della nazione“. Così il Ministro della Salute Orazio Schillaci intervenendo oggi al 2° Open Meeting – Grandi Ospedali in corso all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, i cui lavori si sposteranno domani all’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea. Per il ministro della Salute “dobbiamo ripensare il modello organizzativo e gestionale nel suo complesso, creare un sistema virtuoso tra pubblico e privato, aumentare l’offerta sanitaria ma soprattutto rispondere all’esigenza di prevenzione e cura e assistenza di tutti i cittadini”. “Oggi più che mai – ha aggiunto Schillaci – siamo chiamati a garantire la tutela della salute in un quadro di sostenibilità e resilienza del Ssn. In quest’ottica assume una valenza particolarmente significativa la prevenzione: è il migliore investimento per avere meno malati in futuro ma soprattutto per far sì che le persone vivano meglio e il nostro Ssn sia più sostenibile. Prevenzione, innovazione, equità: questa è la strada su cui procedere con determinazione”. E affinché il diritto alla salute sia garantito il ministro punta sull’innovazione. “La telemedicina – ha affermato – potrà svolgere un ruolo decisivo per dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di servizi sanitari sul territorio e superare tante diseguaglianze nell’offerta di prestazione e assistenza”, garantendo così anche un “alleggerimento della pressione sugli ospedali e i pronto soccorso spesso ingolfati da accessi inappropriati”.
“Con la sempre più radicata presenza di nuove professioni legate alla telemedicina e all’Intelligenza Artificiale – ha precisato Giuseppe Quintavalle, Direttore generale del Policlinico Tor Vergata e commissario della Asl Roma 1 – diventa fondamentale la costruzione di sistemi integrati anche per la sicurezza di posti di lavoro, è un problema che va affrontato in maniera logica, capillare e scientifica”. “I grandi ospedali – ha aggiunto Quintavalle – in uno stretto dialogo per fare sistema con il territorio, dobbiamo “contaminarlo” in una logica di sinergia e non di competizione. Nella presa in carico del paziente ognuno deve fare la propria parte secondo il setting più appropriato: serve un utilizzo migliore del pronto soccorso che nasce esclusivamente per le urgenze, ed un utilizzo migliore dei grandi ospedali che nascono per le complessità ”.
Secondo Daniela Donetti, Direttore Generale Aou Sant’Andrea di Roma il rilancio del sistema sanitario passa dalla “contaminazione” delle idee”. “La scienza, le conoscenze e le competenze, pur nella loro specializzazione – ha affermato Donetti – non possono sottrarsi allo scambio, alla contaminazione. Perché la società è talmente complessa che nessuna risposta si trova in un solo libro. Così come avviene per il nostro sistema sanitario, articolato e multiforme, che necessita di un approccio complesso, e per il quale c’è bisogno dello sguardo attento di ogni professionista della salute. C’è bisogno di contaminare le idee per un rilancio della sanità verso un futuro sostenibile. Una contaminazione che deve essere “programmata” e non occasionale -ha sottolineato Donetti-. E’ nostro dovere di manager, nella nostra funzione di indirizzo e pianificazione”, creare sempre più frequenti e stabili occasioni per un confronto interculturale tra professionisti della sanità. Crediamo che sia fondamentale organizzare momenti di confronto come i laboratori dei Grandi Ospedali, tavoli di lavoro interistituzionali, interdisciplinari e plurivisionari. Non a caso al Sant’Andrea abbiamo importato una metodologia di lavoro basata sui “tavoli”, sui gruppi di lavoro. Momenti di confronto dove cerchiamo insieme di costruire una sanità sostenibile e aperta all’integrazione, ossia caratterizzata da percorsi personalizzati in ambito socio-sanitario, dove grazie alla sintesi di innovazione, proattività e prossimità possano abbattersi tutti i muri, sia fisici che culturali, tra ospedale e territorio, per una sanità veramente al servizio del paziente”.
L’evento ha visto inoltre l’intervento del Presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, Fiaso, Giovanni Migliore che ha sottolineato come in questo momento storico ci sia necessità di scelte chiare. “Siamo tecnici – ha detto – e rivendichiamo la competenza tecnica. I grandi ospedali hanno portato fuori il Paese da questi tre anni impossibili. Ha fatto la differenza una classe di tecnici e professionisti sanitari che ha traghettato il paese fuori da questa emergenza” ha evidenziato Migliore che ha aggiunto “Ci siamo accorti per primi che c’erano pazienti che sviluppavano una malattia polmonare tipica da Covid e altri che in realtà erano positivi ma non avevano la patologia e andavano solo gestiti. La rete sentinella di Fiaso ha prodotto delle linee guida per affrontare l’emergenza, che erano il frutto dell’esperienza dei Grandi Ospedali. Grazie alla flessibilità, al sacrificio, alla responsabilità e alle vaccinazioni abbiamo superato quella fase”.
Giovanni Migliore, Daniela Donetti e Giuseppe Quintavalle
I lavori del 2º Open Meeting dei Grandi Ospedali italiani proseguiranno anche domani all’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea. Si tratta di un incontro che mira a coinvolgere al massimo livello le istituzioni, per discutere del futuro della Sanità e del ruolo dei grandi ospedali a livello regionale, nazionale e internazionale. Grazie ai 30 laboratori co‑creativi, manager, professionisti e clinici potranno condividere idee, competenze ed esperienze per formulare soluzioni concrete e innovative. L’obiettivo è creare un dialogo aperto tra le aziende sanitarie, le imprese private e gli altri stakeholder per accelerare l’evoluzione della sanità italiana e sviluppare soluzioni sostenibili per migliorare l’efficienza, le condizioni di lavoro e la cura ai pazienti.
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