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In memoria del Servizio Sanitario Nazionale?

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Vorrei, preliminarmente, sgombrare il campo da due possibili equivoci. Considero il Ssn la più grande opera pubblica italiana e vorrei vederlo prosperare per i prossimi decenni; lavoro da vent’anni per una struttura sanitaria privata no profit e considero il settore privato un’imprescindibile risorsa per il nostro Paese

di Walter Ricciardi

Ciò non mi impedisce, da analista e studioso di sanità pubblica, di constatare che il Servizio Sanitario Nazionale italiano, nato in una stagione storica speciale grazie a politici illuminati e a una forte volontà popolare, ha gli anni contati, almeno per come lo abbiamo conosciuto nei passati quarantacinque. È dal 2015 che continuo a lanciare allarmi per evitare il naufragio del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn), ma niente cambia e la situazione continua a deteriorarsi: è come nel celeberrimo libro di Gabriel Garcia Marquez “Cronaca di una morte annunciata” in cui tutti sanno che i fratelli Vicario vogliono vendicare il loro onore ferito uccidendo Santiago Nasar, ma nessuno fa niente e si verificano una serie di coincidenze e di eventi che rendono ineluttabile il tragico epilogo della vicenda.


#CoverStory di maggio: Il Ssn è morto? La necessità è sotto gli occhi di tutti: aprire un serio dibattito su una riforma del Servizio Sanitario Nazionale è una questione non più procrastinabile. Il nostro editorialista Giovanni Monchiero, in un articolo sul numero di maggio, ha quindi deciso di aprire le danze invitando tutti a contribuire con la propria riflessione. Dedichiamo, quindi, questa Cover story al tema della riforma, dando voce agli autorevoli esponenti del mondo della sanità che hanno accolto l’invito  a partecipare alla discussione


Molti pensano che le loro siano solo minacce formali, altri sono convinti che Santiago sarà avvisato in tempo così da scampare alla morte, altri ancora credono nell’innocenza dell’uomo, ma l’unico che rimane totalmente ignaro di ciò che sta per accadere è proprio il diretto interessato che verrà a conoscenza dei fatti solo pochi attimi prima di essere ammazzato.
Credo che invece, almeno per chi ci lavora, sia evidente la crisi strutturale ormai raggiunta dalle nostre organizzazioni sanitarie, dal clima quasi intollerabile che respirano gli operatori sanitari, dalla frustrazione crescente dei cittadini che a milioni non riescono più ad accedere ai servizi e dallo sgomento di quando, diventati pazienti, capiscono di non avere alternative rapide ed efficaci se non a pagamento. Un’unica cosa modificherei se tornassi indietro al 2015, quando con alcuni colleghi scrissi “La tempesta perfetta – Il possibile naufragio del Servizio Sanitario Nazionale: come evitarlo”, perché il tracollo che si sta verificando non è tempestoso, è piuttosto un lento scivolamento verso un sistema misto caratterizzato da un settore sanitario pubblico sempre più povero e sottofinanziato per i poveri e uno privato sempre più florido e performante per chi può permetterselo tramite un’assicurazione, un fondo aziendale o con spesa di tasca propria.

Due libri fondamentali per comprendere le implicazioni delle scelte pubbliche sul futuro “Perché le nazioni falliscono” di Acemoglu e Robinson e “Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere” di Diamond ci fanno capire che la prosperità e la povertà dipendono dalla qualità delle istituzioni politiche ed economiche che possono essere “inclusive” o “estrattive”. Le istituzioni “inclusive” favoriscono il coinvolgimento della maggioranza dei cittadini e pertanto, con la crescita economica, favoriscono anche lo sviluppo umano e civile; le istituzioni “estrattive”, al contrario, sono finalizzate a “estrarre” rendite a beneficio di una minoranza di privilegiati…Leggi l’articolo completo >>

 


Sfoglia il numero di giugno di Panorama della sanità. Il dibattito aperto ha coinvolto numerose autorevoli rappresentanti del nostro settore, in un dialogo referenziato che mira a coinvolgere e contribuire ad una sempre più nuova visione del nostro sistema sanitario.

Hanno scritto per noi: Marco Annoni, Alice Basiglini, Vincenzo Carrieri, Giuliano Cazzola, Barbara Cittadini, Gianfranco Damiani, Mario Del Vecchio, Maurizio Di Giosia, Salvino Leone, Francesco Longo, Giuseppe Maria Milanese, Fulvio Moirano, Giovanni Monchiero, Carlo Nicora, Fabrizio Niglio, Giandomenico Nollo, Angela Pirri, Walter Ricciardi, Danny Sivo, Federico Spandonaro, Giuseppe Tortora, Marco Trabucchi, Ketty Vaccaro. Leggi tutte le affiliazioni 

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