
Nuovo impegno della Commissione europea. L’azione dell’Ue punta a riconoscere i molteplici fattori di rischio delle patologie mentali attraverso tutte le politiche. Prima della pandemia i problemi di salute mentale interessavano già una persona su 6 nell’Ue.
Ieri la Commissione europea ha portato avanti l’iniziativa che risponde anche alle richieste del Parlamento europeo e a una proposta presentata dai cittadini nel contesto della Conferenza sul futuro dell’Europa. Il costo della mancata azione per la salute mentale è significativo ed è destinato ad aumentare alla luce delle sfide globali associate ai cambiamenti sociali, politici e ambientali, all’aumento della digitalizzazione, alle pressioni economiche e ai cambiamenti radicali nel mercato del lavoro. Si stima che i costi totali dei problemi di salute mentale, che comprendono i costi legati ai sistemi sanitari e ai programmi di sicurezza sociale ma anche la minore occupazione e produttività dei lavoratori, ammontino a oltre il 4 % del PIL in tutti i paesi dell’ UE, pari a oltre 600 miliardi di euro all’anno.
La Commissione, con questa nuova comunicazione, aggiunge così un pilastro all’Unione europea della salute: un nuovo approccio globale alla salute mentale. “Questa impostazione – afferma la Commissione – rappresenta un primo passo importante per porre la salute mentale sullo stesso piano della salute fisica e per garantire un nuovo approccio intersettoriale ai problemi di salute mentale. Con 20 iniziative faro e 1,23 miliardi di € di finanziamenti UE da diversi strumenti di sostegno, la Commissione aiuterà gli Stati membri a mettere al primo posto le persone e la loro salute mentale.
La salute mentale è importante: elementi chiave per affrontare i problemi di salute mentale
A fronte di importanti cambiamenti tecnologici, ambientali e sociali che incideranno sulla capacità delle persone di andare avanti, l’azione dell’UE nel settore della salute mentale si concentrerà su tre principi guida:
1) una prevenzione adeguata ed efficace,
2) l’accesso all’assistenza ea cure sanitarie per la salute mentale di alta qualità ea prezzi sostenibili e
3) il reinserimento nella società in seguito alla ripresa.
Questo approccio globale osserva la salute mentale attraverso tutte le politiche per riconoscere i molteplici fattori di rischio delle patologie mentali. In base a tale approccio le azioni concrete verteranno su un ampio spettro di ambizioni di intervento e comprenderanno sforzi volti a:
- promuovere una buona salute mentale attraverso la prevenzione e l’individuazione precoce, anche mediante un’iniziativa europea per la prevenzione della depressione e dei suicidi, un codice europeo per la salute mentale e un rafforzamento della ricerca sulla salute del cervello;
- investire nella formazione e nello sviluppo di capacità che rafforzino la salute mentale in tutte le politiche e migliorino l’accesso alle cure e all’assistenza. Sono previsti tra l’altro programmi di formazione e di scambio per gli operatori e sostegno tecnico alle riforme in materia di salute mentale a livello nazionale;
- garantire una buona salute mentale sul luogo di lavoro sensibilizzando sul tema e migliorando la prevenzione. Ciò avverrà ad esempio attraverso campagne di sensibilizzazione in tutta l’UE organizzate dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) e una possibile futura iniziativa dell’UE sui rischi psicosociali nel luogo di lavoro;
- proteggere i bambini ei giovani durante gli anni più vulnerabili e formativi, in un contesto di impressioni e sfide crescenti. Esempi di misure sono una rete per la salute mentale dei bambini e dei giovani, un kit di strumenti di prevenzione per i bambini, volto ad affrontare i principali determinanti della salute mentale e fisica, e una migliore protezione online e sui social media;
- rivolgere l’attenzione ai gruppi vulnerabili fornendo un sostegno mirato a chi ne ha più bisogno, come gli anziani, le persone in situazioni economiche o sociali difficili e le popolazioni di migranti/rifugiati. Riceveranno speciale attenzione anche le popolazioni colpite da conflitti, compresi gli sfollati (in particolare i minori) provenienti dall’Ucraina ei bambini in Ucraina che hanno subito il trauma della guerra;
- dare l’esempio a livello internazionale sensibilizzando e fornendo un sostegno di qualità per la salute mentale nelle emergenze umanitarie.